L’HTC One – chiamato anche One M7 – è uno degli smartphone che ha fatto la storia del mondo Android. Quest’anno compie 10 anni dal suo lancio ufficiale negli USA nel lontano 2013.
In una comunità di utenti – soprattutto statunitensi – che si affidavano soprattutto agli iPhone, l’HTC One dieci anni fa sembrava una boccata d’aria fresca. Nonostante il passare degli anni, il dispositivo è ancora oggi discretamente valido, considerando la sua età. Perfetto equilibrio tra dispositivi troppo grandi e troppo piccoli, con un hardware niente male persino adesso. Tuttavia, l’universo degli smartphone è cambiato così tanto negli anni che ormai il suo display un tempo considerato una via di mezzo tra due poli, è diventato persino troppo piccolo in confronto ad altri dispositivi sul mercato.
HTC One M7 non è grande come il Galaxy Note 3 di Samsung, ma è molto più grande dell’iPhone 5s e del suo schermo da 4″. Questo rende l’idea del concetto di “perfetta via di mezzo” considerando due dispositivi molto amati a quei tempi come il Note 3 e l’iPhone in voga di quel periodo. Oggi, il pannello da 4,7″, per non parlare del telaio circostante – sembra decisamente minuscolo. Per chi non apprezza gli schermi particolarmente comodi, il display da 4,7 pollici potrebbe sembrare in realtà più pratico del previsto, ma poco gradevole alla vista. Le cornici, infatti, sono davvero ingombranti.
HTC One M7 compie 10 anni, un dispositivo ormai dimenticato che ha fatto la storia dei dispositivi Android
Non sono le dimensioni, tuttavia, ciò che hanno permesso a questo smartphone di distinguersi dieci anni fa. Questo onore appartiene al design unibody in alluminio. Ha contribuito a quello che potrebbe essere l’hardware Android così come lo conosciamo oggi, in particolare in una fase post-iPhone 4. È sorprendente quanto questo design sia invecchiato come il buon vino. I bordi smussati riflettono perfettamente la luce circostante senza raccogliere sporcizia o impronte digitali. I doppi altoparlanti frontali ricordano nel miglior modo possibile la maggior parte degli ultrabook moderni.
Niente di tutto questo implica che l’HTC One abbia un design impeccabile, ovviamente. La porta micro-USB decentrata è scomoda e, naturalmente, non regge particolarmente bene con tutte le ultime tecnologie. Ad esempio, il pulsante di accensione e del volume sono entrambi quasi a filo con il corpo, difficili da premere. Anche la quantità smisurata di brand riportati sul retro lasciano il tempo che trovano, un po’ come un tatuaggio di cui pentirsi a distanza di anni.
Anche la fotocamera era davvero terribile, ma ha gettato le basi insieme a tanti altri dispositivi simili. Software e app presenti sul dispositivo sono altri punti a sfavore, potremmo continuare all’infinito. Ciò che merita di essere menzionato è il risultato nel complesso, che appare datato se visto oggi ma che ha segnato un prima e dopo dieci anni fa in tutto il mondo Android. HTC ha contribuito a costruire le aspettative che si hanno oggi e ha aperto la strada a un duopolio nel settore degli smartphone. L’HTC One è stato anche l’inizio della fine per questa azienda, ma l’aver ricoperto per la prima volta il ruolo di dispositivo all’occhiello di un brand non va dimenticato.