Questo è il minimo affinché ChatGPT potesse tornare a disposizione di ogni utente, anche se va fatto notare che le richieste del Garante vadano oltre, pretendendo l’introduzione di strumenti che permettano di richiedere la rettifica dei dati, o la loro cancellazione. In parallelo, la stessa OpenAi dovrà permettere agli utenti di non esercitare il diritto d’opposizione sul trattamento dei dati personali, ovvero permettere agli stessi di scegliere se i dati e le conversazioni possano venire utilizzati per l’apprendimento dell’intelligenza artificiale. E’ importante che l’azienda metta in atto una profonda
campagna pubblicitaria che spinga gli utenti a conoscere tale possibilità.
Un altro problema riscontrato in fase di analisi riguarda la verifica dell’età dell’utilizzatore finale, infatti il Garante aveva chiesto l’implementazione di un age verification, che registrasse l’età dichiarata dal singolo utente in fase di registrazione al servizio, obbligando openAi a presentare entro il 30 Settembre 2023 un piano che permetta di escludere i minorenni senza il consenso all’utilizzo da parte dei genitori.
In ultimo, OpenAi dovrà mettere a disposizione di tutti, e dovrà essere facilmente fruibile, una scheda informativa nella quale elencare, in modo trasparente, l’intero meccanismo di trattamento dei dati sensibili e delle informazioni che ChatGPT utilizzerà per il proprio funzionamento.