Isaac Newton è noto a tutti come il padre della gravità, ma molti ignorano il suo interesse per pratiche pseudoscientifiche come l’alchimia e la ricerca di una cura per la peste usando vomito di rana. Newton era affascinato dall’occulto e dall’apocalisse biblica e sosteneva che entro il 2060 ci sarebbe stata la fine del mondo.
Fine del mondo: cosa succederà nel 2060?
Lo scienziato tentò di prevedere questa data, basandosi sulla sua interpretazione protestante della Bibbia. Probabilmente, le sue speculazioni erano private e non destinate alla divulgazione pubblica. In una lettera con calcoli matematici, Newton fece riferimento all’anno 2060.
Stephen D. Snobelen, professore di storia della scienza e della tecnologia all’Università del King’s College di Halifax, scrive nel 2003 che Newton credeva che intorno a quella data Cristo sarebbe tornato e avrebbe instaurato un Regno globale di pace. La “Babilonia” (la corrotta Chiesa Trinitaria) sarebbe caduta e il vero Vangelo sarebbe stato predicato apertamente.
Tuttavia, Newton chiarì che il suo scopo non era affermare con certezza quando sarebbe avvenuta la fine del mondo, ma mettere fine alle congetture avventate di individui fantasiosi che spesso cercano di prevedere tale evento. Questo perché i falsi profeti screditano le sacre profezie con le loro predizioni errate. Newton affermò che Cristo arriverà come un ladro nella notte e non spetta agli esseri umani conoscere i tempi e le stagioni che Dio ha riservato a sé stesso. Insomma, per farvela breve, il genio matematico dal temperamento difficile aveva il semplice obiettivo di smascherare i falsi profeti e le loro predizioni inesatte.