Lo spreco alimentare è un problema importante in Italia, che costa al Paese miliardi di dollari ogni anno. Secondo una recente analisi dell’Osservatorio internazionale di Waste Watcher / Waste Zero, l’italiano tipico butta via ogni anno 674,2 grammi di cibo, con una perdita di 9,2 miliardi di euro. Il documento cita anche una perdita di 6,4 miliardi di dollari in termini di risorse perse come acqua, elettricità e altre spese nascoste legate alla produzione di cibo.
Le proporzioni sono sorprendenti e, in queste difficili circostanze, è fondamentale sviluppare soluzioni innovative al problema dello spreco alimentare. Il team di Waste Watcher International ha analizzato i dati di monitoraggio di nove nazioni diverse per identificare i comportamenti di spreco alimentare delle persone. Le statistiche indicano che tra il febbraio 2022 e l’estate 2022, il tasso di spreco settimanale pro capite in Italia è cresciuto da 595,3 a 674,2 grammi.
Per superare questo problema, è necessario un cambiamento fondamentale negli atteggiamenti relativi al consumo e allo spreco di cibo. È fondamentale aumentare la consapevolezza dei costi economici e ambientali dello spreco alimentare e incoraggiare pratiche di consumo adeguate. È inoltre fondamentale attuare strategie per ridurre gli sprechi alimentari, come migliorare lo stoccaggio degli alimenti, le tecniche di conservazione e le date di scadenza, nonché limitare la quantità di cibo prodotto per soddisfare la domanda.
I programmi di riduzione degli sprechi possono anche educare il pubblico a riciclare gli avanzi o a donarli a chi ne ha bisogno. Nello stesso spirito, incoraggiare l’uso del compostaggio per ridurre al minimo i rifiuti alimentari andrebbe a vantaggio dell’ambiente.
Per affrontare questo problema, le persone, le aziende e il governo dovranno lavorare insieme. Possiamo contribuire a preservare l’ambiente, risparmiare denaro e offrire più cibo a chi ne ha bisogno lavorando insieme per eliminare gli sprechi alimentari.