Un recente ampio studio condotto su 322 città cinesi e pubblicato sul Canadian Medical Association Journal ha evidenziato che l’esposizione acuta all’inquinamento atmosferico è associata a un aumento del rischio di aritmie e battito cardiaco irregolare. Le aritmie comuni, che possono evolvere in malattie cardiache più gravi, colpiscono circa 59,7 milioni di persone a livello globale. L’inquinamento atmosferico è un fattore di rischio modificabile per le malattie cardiache, ma non vi erano evidenze chiare di un collegamento tra smog e rischio di aritmie.
Inquinamento: la piaga del 2023 e le sue conseguenze
Renjie Chen della Fudan University di Shanghai afferma che “l’esposizione acuta all’inquinamento dell’aria era associata a un aumento del rischio di aritmia sintomatica”. Questo aumento del rischio si verificava nelle prime ore dopo l’esposizione e poteva persistere per 24 ore. I ricercatori hanno scoperto che le relazioni esposizione-risposta tra 6 inquinanti e 4 sottotipi di aritmie erano lineari, il che significa che al crescere dell’inquinamento ne aumentava il rischio.
Lo studio ha utilizzato i dati di 2.025 ospedali di 322 città cinesi per valutare l’esposizione oraria all’inquinamento atmosferico e l’insorgenza improvvisa di sintomi di aritmia. Sono stati inclusi 190.115 pazienti con insorgenza acuta di aritmia sintomatica, tra cui fibrillazione atriale, flutter atriale, battiti prematuri e tachicardia sopraventricolare.
I risultati mostrano che l’esposizione all’inquinamento atmosferico è maggiormente associata al flutter atriale e alla tachicardia sopraventricolare, seguiti dalla fibrillazione atriale e dai battiti prematuri. Tra i 6 inquinanti, il biossido di azoto (NO2) aveva l’associazione più forte con tutti e 4 i tipi di aritmie, e maggiore era l’esposizione, più forte era l’associazione.
Gli autori dello studio sostengono che l’associazione tra inquinamento atmosferico e insorgenza acuta di aritmia è biologicamente plausibile, sebbene i meccanismi esatti non siano ancora del tutto compresi. Alcune evidenze indicano che l’inquinamento può alterare le attività elettrofisiologiche cardiache, inducendo stress ossidativo e infiammazione e compromettendo la funzione nervosa autonoma. Gli esperti sottolineano l’effetto immediato dello smog, evidenziando la necessità di proteggere le persone a rischio in caso di forte inquinamento atmosferico.