Avere una robusta crittografia e un potente firewall risulta inutile se si utilizza una password tanto semplice da essere indovinata facilmente. Uno studio recente condotto da NordPass, in collaborazione con ricercatori indipendenti, ha stilato una classifica delle 200 password più comuni tra gli utenti. Lo studio ha analizzato un database contenente 3 TB di dati e ha organizzato i risultati per vari paesi, evidenziando risultati preoccupanti.
Password: alcune delle parole da non utilizzare
Vediamo alcune password da evitare per garantire una maggiore sicurezza. Sorprendentemente, nel 2023 la più diffusa a livello globale è ancora “password“, seguita da “123456” e “123456789” quando richiesta una password più lunga. Queste tre sono le più utilizzate anche in Italia. Altre comuni includono “qwerty” al quinto posto, preceduta da “guest“, mentre “111111” si posiziona al settimo posto. La top ten globale si conclude con “123123“.
Lo studio ha anche rivelato che in alcuni paesi, come il Regno Unito, alcune persone hanno scelto nomi di città come password, dimostrando scarsa attenzione alla sicurezza. Utilizzare parole così ovvie rende inutile essere un hacker per accedere agli account: l’83% di questi casi può essere violato in meno di un secondo. Ricapitolando, tra gli altri esempi più utilizzati ci sono:
- 123456;
- 123456789;
- 12345;
- qwerty;
- password;
- 12345678;
- 1234567890;
- 1234567;
- qwerty123;
- 000000;
- 1q2w3e;
- aa12345678;
- abc123;
- password1;
- 1234;
- qwertyuiop;
- 123321;
- password123;
- 888888;
- princess;
- dragon;
- password1;
- 123qwe.
Coloro che utilizzano password simili a quelle menzionate dovrebbero prendere in considerazione l’adozione di password più complesse e l’attivazione di funzioni aggiuntive, come l’autenticazione a due fattori (2FA) o l’uso di chiavi di sicurezza, per rendere i propri account meno vulnerabili.