Le spunte blu stanno per fare il loro debutto su Gmail, ma non si tratta di un abbonamento come quello proposto da Elon Musk per Twitter, bensì della classica certificazione di verifica. Google ha chiarito, in un post sul proprio blog, che il sistema mira a consentire agli utenti di distinguere tra email autentiche e potenziali truffe. In pratica, si dovrebbero ridurre i messaggi che si spacciano per comunicazioni da parte di operatori telefonici, banche o siti web, ma che in realtà veicolano virus o tentativi di frode allo scopo di rubare dati o provocare danni economici. Entro la fine della settimana, le spunte blu dovrebbero essere attive su tutte le caselle di posta.
Gmail: qualcosa di grande bolle in pentola
La funzione è già stata implementata e si sta attivando su un numero crescente di account. Google è stata la prima azienda a ricevere la spunta blu, seguita da altri colossi come Amazon ed eBay, che hanno verificato la propria identità.
La verifica non si limita al semplice numero di telefono e documento, solitamente richiesti ai singoli utenti nei servizi online; in questo caso, il sistema denominato Brand Indicators for Message Identification (Bimi) associa in maniera univoca al mittente anche il logo dell’azienda, uno degli elementi del messaggio più facilmente riconoscibili e contraffattibili. Quando si passa il puntatore del mouse sull’immagine, apparirà il seguente messaggio: “Il mittente di questa email ha dimostrato di essere il proprietario del dominio XXXXXX e del logo nell’immagine del profilo”.
Con l’introduzione delle spunte blu su Gmail, gli utenti potranno usufruire di un ulteriore strumento per identificare e proteggersi da tentativi di truffa e phishing. Grazie a questa certificazione di verifica, sarà più facile distinguere tra comunicazioni autentiche e potenziali minacce, contribuendo a migliorare la sicurezza e l’esperienza degli utenti nell’uso della posta elettronica.