Il digitale terrestre in Italia sta cambiando radicalmente, in pochi mesi moltissime realtà hanno iniziato a trasmettere sfruttando il nuovo protocollo DVB-T2, puntando quindi su nuove frequenze spesso incompatibili con i modelli di televisori più antiquati. Tanti utenti al giorno d’oggi si stanno ponendo una domanda fondamentale, quando avverrà lo switch-off definitivo?
I cambiamenti sono stati relativamente rapidi, onde generare inutili preoccupazioni, ricordiamo comunque che gli unici utenti costretti ad un cambio generazionale in termini di TV (o costretti all’acquisto di un decoder esterno), sono coloro che sono in possesso di un modello molto datato, di almeno 9/10 anni di vita. Tutti gli altri possono dormire sonni tranquilli, in quanto negli ultimi anni i produttori sono stati letteralmente obbligati ad introdurre la piena compatibilità dei modelli al DVB-T2.
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I tempi per lo switch-off definitivo si accorciano, le stesse Autorità stanno cercando di imporre una rapida accelerazione, come Aeranti-Corallo, associazione il cui compito è di rappresentare circa 600 imprese del settore, che ritiene “debbano essere avviate il prima possibile le trasmissioni in DVB-T2, poiché le trasmissioni in DVB-T richiedono troppo spazio, e le emittenti televisive non ne hanno a sufficienza per mantenere una qualità adeguata”.
La richiesta dell’associazione, per bocca di Marco Rossignoli, è che lo switch-off venga completato il prima possibile, ancora meglio entro la fine del 2023. Solamente in questo modo anche la “vendita di televisori compatibili con il nuovo protocollo subirà una accelerazione“.