Negli ultimi anni, gli smartphone sono diventati una parte fondamentale della nostra vita quotidiana. Sia che si tratti di dispositivi di fascia alta, media o bassa, una caratteristica che condividono tutti è la necessità di essere ricaricati regolarmente. Nonostante i progressi significativi nella tecnologia delle batterie, superare le 24 ore di autonomia rimane una sfida. Ma c’è un però.
Smartphone: staccate sempre il caricabatterie dalla presa!
I caricabatterie sono diventati strumenti essenziali per mantenerli operativi. Tuttavia, l’energia utilizzata per la ricarica dei dispositivi ha un costo, spesso sottovalutato. Ad esempio, lasciare lo smartphone in carica per tutta la notte può comportare costi aggiuntivi che si accumulano nelle bollette energetiche mensili.
Un caricabatterie collegato a uno smartphone utilizza mediamente 2 watt, mentre un caricabatterie non collegato consuma circa 0.25 watt. Sebbene questi numeri possano sembrare insignificanti, quando li sommiamo al consumo energetico di altri elettrodomestici e dispositivi lasciati in stand-by all’interno della casa, il totale può diventare significativo. Per esempio, considerate il consumo energetico del display di un computer, le luci di standby delle stampanti laser e dei televisori, tra gli altri. Il consumo energetico combinato di questi dispositivi può contribuire a un notevole aumento delle bollette energetiche mensili.
Un consiglio pratico per ridurre il consumo energetico è quello di rimuovere il caricabatterie dalla spina elettrica una volta che lo smartphone è completamente carico. Questo evita lo spreco di energia quando il dispositivo è già al 100% di carica. In tempi di crescenti costi energetici, che stanno interessando l’intera Europa, è particolarmente importante adottare comportamenti di consumo energetico responsabili. Evitare di lasciare il caricabatterie collegato quando non necessario è un piccolo passo che può aiutare a ridurre sia il consumo energetico sia le bollette.