I primi Solid State Drives (SSD) dotati di interfaccia PCI Express 5.0 stanno debuttando sul mercato. Alcuni modelli, come l’MP700 di Corsair, non dispongono di un sistema di raffreddamento integrato, probabilmente a causa dell’adozione di dissipatori dedicati per gli SSD M.2 sulla maggior parte delle schede madri moderne. Tuttavia, secondo quanto riportato da Phoronix e TechPowerUp, l’assenza di un dissipatore di calore può causare malfunzionamenti, anche in situazioni di carico di lavoro non particolarmente intensivo.
I test condotti da Phoronix hanno evidenziato errori di file system su Linux causati da alte temperature dopo meno di tre minuti di attività. Analogamente, TechPowerUp ha riscontrato spegnimenti termici in meno di due minuti. Si ritiene che il meccanismo di throttling, che dovrebbe ridurre le prestazioni dell’unità in base alla temperatura per proteggere il suo funzionamento, non stia operando correttamente.
Phison, il designer del controller dell’SSD, ha riconosciuto il problema, affermando di prendere la questione molto sul serio. Hanno segnalato che i loro team di sviluppo del firmware hanno già identificato il problema e apportato le modifiche necessarie al profilo di throttling termico. Tuttavia, il nuovo firmware deve ancora passare il rigoroso processo di convalida di Phison prima che possa essere distribuito ai clienti dai loro partner. Inoltre ha precisato che gli SSD E26
forniti senza dissipatore di calore sono destinati a essere utilizzati con uno, preferibilmente con quelli inclusi nelle schede madri con PCIe 5.0. Questo è dovuto al fatto che gli SSD come l’MP700 di Corsair possono consumare oltre 10W e raggiungere temperature di circa 87°C, ben al di sopra del massimo consigliato di 70°C.In conclusione, Phison ha rassicurato i clienti sulla sua dedizione nel fornire prodotti e soluzioni di alta qualità, impegnandosi a risolvere tempestivamente il problema. Nel frattempo, si consiglia vivamente di non utilizzare gli SSD PCIe 5.0 senza un adeguato sistema di raffreddamento.