Nel corso dell’ultimo mese, i prezzi dei carburanti hanno mostrato una volatilità notevole, con impennate inaspettate in coincidenza con le festività di Pasqua e i ponti del 25 Aprile e 1° Maggio. Questa dinamica ha spinto associazioni di tutela dei consumatori come l’Assoutenti e Codacons a inviare una segnalazione al Governo, chiedendo controlli specifici della Guardia di Finanza.
Carburanti: non abbiamo alcuna via di scampo
Gli italiani, infatti, hanno approfittato di queste festività per spostarsi in auto per le vacanze, piuttosto che in treno o in aereo, il che ha alimentato l’ipotesi che l’aumento dei prezzi fosse dovuto a pura speculazione. Tuttavia, la situazione è complicata anche dalle tensioni internazionali causate dall’invasione della Russia in Ucraina, che hanno spinto il prezzo del petrolio fino a 100 Dollari al barile, una cifra che sembrava irraggiungibile in passato e che sta causando un aumento generale dei prezzi dei carburanti.
L’escalation dei prezzi è stata ulteriormente esacerbata dall’abolizione del taglio delle accise all’inizio del 2023, un provvedimento che il Governo aveva adottato per alleviare la pressione fiscale sui consumatori italiani. Tuttavia, dopo aver raggiunto picchi nel mese di Marzo, con la benzina a 2,13€ al litro e il gasolio a 2,12€, i prezzi sembrano ora stabilizzarsi a livelli leggermente più bassi. Attualmente, il prezzo medio della benzina si attesta intorno a 1,85€ al litro, ben lontano dai record dei mesi precedenti. Il prezzo del diesel si aggira intorno a 1,70€ al litro, mentre il metano continua a salire, posizionandosi tra 1,59 e 1,66€ al Kg. Il Gpl, invece, costa circa 77 centesimi al litro.