Dacché la serie F di POCO apparve sul mercato, si è sempre (o quasi) assistito ad un singolo smartphone, almeno per l’Italia. L’azienda della famiglia Xiaomi ha, dalla sua fondazione, proposto smartphone a prezzi contenuti, ma performanti. In Italia arrivano per la prima volta due versioni della nuova generazione, ovvero POCO F5 e POCO F5 Pro, quest’ultimo che vedremo in una recensione dedicata. Le precedenti generazioni mostravano, almeno per il Belpaese, dei dispositivi best buy, in linea con la filosofia dell’azienda. Ma cosa cambia ora con l’arrivo della versione Pro? Si confermerà un best buy anche questa volta? Scopriamolo nel corso di questa recensione.
A livello di confezione non troviamo particolari stravolgimenti. Lo smartphone, estrattore, cover trasparente, caricabatterie da 67W e cavo USB-A/USB-C.
Il design dei telefoni POCO non è mai stato il punto forte. E anche questa versione (il prodotto in prova è nella colorazione nera) conferma la scarsa attitudine del team dell’azienda cinese nel produrre un device dal design accattivante. Come le generazioni precedenti troviamo un dispositivo con un parte posteriore lucida, sensibile alle ditate, alla polvere e alla sporcizia e riflettente. Particolare la texture che contraddistingue il retro e che lo rende meno anonimo, ma di certo non esalta il device.
Lo smartphone è piatto, poco maneggevole e ancor meno comodo da impugnare. Le dimensioni sono impegnative, il telefono misura 161,1 x 74,9 x 7,9 mm e pesa 181 grammi. Non un peso impossibile. Nel profilo inferiore lo smartphone prevede lo slot per le due SIM, il microfono, l’ingresso per la USB Type C, uno dei due speaker; nel profilo destro troviamo il tasto di accensione che integra un rapido sensore di impronte digitali, mentre il bilanciere del volume in un unico tasto è subito sopra. La parte superiore prevede l’ingresso per il jack audio (soluzione comoda e che fa sempre piacere ritrovare) e il sensore a infrarossi. Liscia la parte sinistra.
Il punto a favore di POCO F5 è senza dubbio lo schermo, che prevede il foro per la fotocamera, utile allo sblocco con il volto rapido in qualsiasi situazione. Il pannello è un AMOLED da 6,67 pollici, con risoluzione Full HD+. Il refresh rate si spinge fino a 120Hz, con luminosità fino a 1.000 nits, che gli consente di essere consultato anche sotto la luce diretta del sole. Troviamo anche la certificazione SGS Low Blue Light, supporto HDR10+ e Corning Gorilla Glass 5. Difficile chiedere di più su questa fascia di prezzo in termini di performance e qualità.
POCO F5 arriva con a bordo lo Snapdragon 7+ Gen 2. Si tratta del primo device con a bordo questo chipset. Due le configurazioni, la 8/128 GB e la 12/256 GB, che abbiamo in prova. Si differenziano per appena 20 euro di costo e troviamo molto più sensata la configurazione più generosa
. La RAM si può espandere virtualmente fino a 19 GB, ma non vi è bisogno di farlo. Al suo interno la LiquidCool Technology 2.0, un sistema di dissipazione del calore più efficiente delle precedenti generazioni, il calore prodotto non si avverte particolarmente. Il raffreddamento è efficace ed è riscontrabile specialmente nel gaming più intenso.A bordo anche una batteria da 5.000 mAh con carica rapida da 67W. Un upgrade rispetto al modello precedente da 4.500 mAh. Con un utilizzo normale il telefono arriva ad un giorno e mezzo di autonomia. Con un utilizzo più intenso il giorno intero è comunque assicurato, ma difficile ambire a di più. Le performance generali consentono di utilizzare il device fluidamente in qualsiasi contesto, si farà fatica a classificare questo device come un banale fascia media, perché le prestazioni sono paragonabili a quelle di un top di gamma. A bordo Android 13 con la MIUI 14 for POCO. Il telefono è pieno di bloatware ed è una caratteristica che non abbiamo apprezzato. Sono ben 16 le app preinstallate di terze parti che troviamo all’accensione. Decisamente eccessivo.
Siamo rimasti colpiti positivamente dal reparto fotografico. POCO F5 integra lo stesso comparto della versione Pro. Troviamo una fotocamera da 64 Mpixel standard, una grandangolare da 8 Mpixel con lente da 119° e una macro da 2 Mpixel. Il comparto fotografico si comporta bene in qualsiasi situazione, divertente anche la macro. Anche di sera si otterranno ottime immagini, ma non con la fotocamera grandangolare.
Un vero peccato che i video si fermino a 4K a 30 fps. Una piccola grande differenza rispetto ad F5 Pro, che non gradiamo, anche perché è un downgrade rispetto al modello precedente. Troviamo comunque lo stabilizzatore ed elettronico. Nel complesso ricalca le origini del modello precedente, con una qualità fotografica superiore rispetto agli omologhi su questa fascia di prezzo. Bene la fotocamera anteriore da 16 Mpixel per i selfie.
POCO ha scisso l’offerta in due modelli distinti per inserire quanta più tecnologia possibile in un modello puro top di gamma, pur con un prezzo di molto inferiore ai competitor. Il prezzo è stato però quello di apportare delle modifiche più o meno celate in quel che era un puro best buy. POCO F5 ottiene degli upgrade, sì, ma perde una caratteristica come la capacità di acquisire video a 60 fps in 4K, che ritroviamo sulla versione Pro, insieme a molte altre possibilità che F5 non avrebbe potuto ottenere senza un sensibile aumento di prezzo. Ecco dunque POCO F5 Pro, che mette in ombra il modello base. POCO F5 rimane comunque un dispositivo convincente, ma perde il titolo di best buy in favore del fratello maggiore, ad un costo maggiore.