Uno dei fenomeni più importanti dell’Universo e solo recentemente osservati sono senza alcun dubbio le onde gravitazionali, teorizzate nel 1916 quando si noto che l’equazione di campo di Einstein ammetteva delle soluzioni di tipo ondulatorio, dimostrando teoricamente che la gravità potesse seguire un andamento oscillatorio, con regioni del tempo spazio che si contraevano e dilatavano ritmicamente, proprio come nelle onde.
Queste onde gravitazionali dunque sono sempre esistite, recentemente si è scoperto che a generarle sono fenomeni all’interno dell’Universo che vedono grandi masse interagire tra loro, nel dettaglio parliamo di Galassie che si scontrano o buchi neri e stelle di neutroni che si fondono tra loro.
Dunque dopo averle scoperte e osservate grazie agli interferometri, ora è arrivato il momento di osservarne le sorgenti, ed è proprio questo l’obbiettivo del complesso di telescopi BlackGEM di ESO nell’osservatorio di La Silla.
Il complesso
Il complesso di telescopi BlackGEM è formato da tre unità le quali avranno l’obbiettivo di scrutare i cieli australi alla ricerca dei fenomeni citati sopra, dunque effettueranno scansioni rapide e ampie delle aree di cielo sfruttando la luce visibile per quindi identificare l’origine.
Paul Groot (direttore del progetto) ha affermato: “con BlackGEM miriamo a potenziare lo studio degli eventi cosmici sia con le onde gravitazionali che con la luce visibile. La combinazione dei due fenomeni ci dice su questi eventi molto di più che uno solo dei due preso singolarmente. […] Nonostante la modesta dimensione dello specchio primario da 65 centimetri, riusciamo a raggiungere la stessa profondità di altri progetti con specchi molto più grandi, perché sfruttiamo appieno le eccellenti condizioni di osservazione a La Silla“.