La numismatica, lo studio e la raccolta di monete, è un hobby che può rivelarsi incredibilmente redditizio. Alcune monete rare, infatti, possono valere molto più del loro valore nominale a causa della rarità (appunto), della loro storia o di particolari errori di conio. Un esempio di ciò è la vecchia moneta da 100 lire, che può valere fino a 200.000 euro se soddisfa determinate condizioni.
Monete rare: fai attenzione a questi esemplari
La moneta in questione è la 100 lire “Minerva”, coniata per la prima volta nel 1954. Gli esemplari di quell’anno sono particolarmente preziosi perché furono realizzati con la dicitura “prova” sulla faccia, indicando che erano destinati a test e non alla circolazione. Questa rarità fa sì che queste monete siano molto ricercate dai collezionisti.
Tuttavia, non tutte quelle da 100 lire possono ottenere una valutazione numismatica interessante. Per essere considerate di valore, devono essere rare, in buone condizioni e, preferibilmente, presentare errori di conio o essere di “prova”. Una moneta con evidenti segni di usura, anche se rara, potrebbe non raggiungere cifre interessanti. Al contrario, un esemplare in condizioni perfette potrebbe vedere il suo valore schizzare alle stelle.
La moneta presenta al dritto una testa di Italia coronata di alloro, con lo sguardo rivolto a sinistra e in basso il nome degli autori Romagnoli e Giampaoli. Al rovescio è raffigurata la dea Minerva, da cui la moneta prende il nome, che impugna una lancia con la mano sinistra e con la destra si allunga verso un albero di alloro. Ebbene, se possiedi una di queste valute, potresti avere tra le mani un vero tesoro. Ricorda, tuttavia, che la numismatica è un campo complesso e che è sempre una buona idea consultare un esperto prima di fare qualsiasi transazione.