Target è una delle più importanti catene di grandi magazzini americani, il suo successo è davvero inestimabile, al suo interno è possibile trovare una vastità di prodotti dall’abbigliamento, accessori di bellezza e prodotti per la casa.
Tuttavia, nonostante rappresenti una delle catene di negozi più amata tra i suoi consumatori, attualmente è stata oggetto di numerosi conflitti e dibattiti tra i suoi clienti e i dipendenti, circa la scelta di alcuni prodotti messi in vendita.
Sembra infatti che l’esposizione di alcuni prodotti legati alla comunità LGBTQ+, abbiano sconvolto e suscitato reazioni conrtrastanti tra gli utenti più conservatori.
E’ risaputo ormai come la lotta della comunità LGBTQ+, per la tutela e il riconoscimento dei propri diritti prosegue con grande audacia e senza sosta.
Maggio, risulta essere infatti il mese per eccellenza per la celebrazione del pride.
Si tratta della celebre manifestazione della comunita LGBTQ+, in onore delle rivolte di Stonewall (1969) per i diritti dei gay.
Tale manifestazione è una vera è propria sfilata di colori, festa e divertimento, una celebrazione
di ciò che talvolta viene erroneamente definito diverso.Su questo punto di vista la catena di negozi Target ha deciso di mantenere una parziale privacy circa la comunicazione dei prodotti oggetto di critiche.
Il colosso è intervenuto spostando alcuni articoli presenti precedentemente in esposizione nella parte anteriore del negozio in una sezione più appartata.
Per altri articoli invece è stato necessario riporli in magazzino.
Tra questi, quelli che hanno generato maggior scandalo, troviamo i cosidetti prodotti “Woman friendly“.
Si tratta di quegli articoli da bagno per le persone Trasgender che non hanno subito l’operazione per il cambio di sesso e che intendono celare la forma dei genitali.
Molti clienti, tra i più conservatori, si sono scagliati contro i dipendenti dei magazzini, considerando la merce in mostra inappropriata e di cattivo gusto.
Altri inoltre, hanno affermato, che di alcuni accessori erano disponibili anche la versione per bambini, notizia che è stata tempestivamente smentita.