Si torna spesso a parlare di “Magic Eye“, una specie di illusione ottica molto complicata da risolvere che è riuscita a ritagliarsi uno spazio importante con un conseguente picco di popolarità negli anni Novanta.
Queste illusioni ottiche vengono anche comunemente chiamate “autostereogrammi” e hanno come scopo ultimo quello di creare un’illusione ottica tridimensionale servendosi di un’immagine bidimensionale.
Andiamo subito a scoprire di seguito sia l’immagine in questione e soprattutto perché è così difficile da risolvere!
Anche se la loro popolarità risale a quasi trent’anni fa, queste opere sono state utilizzate molto spesso dagli scienziati per studiare la percezione della profondità.
Uno stereogramma, detto in parole povere, è un’immagine che, vista con due occhi, produce un’illusione della percezione della profondità. Se i vostri occhi vengono indotti a vedere queste immagini in un determinato modo, ne viene fuori una scena tridimensionale
.Infatti, inizialmente, proprio per tale motivo, gli stereogrammi sono stati utilizzati per la prima volta nello studio della percezione della profondità umana, in particolare il modo in cui i nostri occhi riescono a vedere immagini diverse e il nostro cervello ne crea una singola immagine coerente.
Di fatto, le pupille umane sono generalmente distanti 66 millimetri, e questo mette gli occhi di vedere le immagini in modalità differenti.
A inizio articolo, potrete vedere l’immagine, studiarla per bene e poi rispondere alla seguente domanda: cosa vedete? Posteremo altri autostereogrammi del genere nei prossimi articoli, rimanete connessi e divertitevi a risolvere questi rompicapi con i vostri amici!