Elon Musk, l’amministratore delegato di SpaceX, Tesla e Twitter, è al centro di una controversia legale riguardante la criptovaluta Dogecoin. Musk è accusato di insider trading e manipolazione del prezzo in una class action. Gli investitori sostengono che egli avrebbe utilizzato la sua influenza su Twitter e in televisione per manipolare il costo della criptovaluta, causando un aumento del suo valore.
Dogecoin: cosa avrebbe fatto Elon Musk?
Recentemente, Musk ha cambiato l’icona del suo profilo Twitter con quella di Dogecoin. Secondo la documentazione presentata presso il tribunale federale di Manhattan, Musk avrebbe venduto Dogecoin per un valore di circa 124 milioni di dollari dopo tale sostituzione, causando un incremento del valore del 30%. La denuncia sostiene che Musk avrebbe messo in atto una strategia per manipolare il mercato e fare insider trading, frodando gli investitori. Se le accuse di insider trading e manipolazione del mercato si rivelassero fondate, ciò potrebbe danneggiare la reputazione di Musk e minare la fiducia degli investitori nel mercato delle criptovalute.
La denuncia afferma inoltre che Musk avrebbe intenzionalmente aumentato il prezzo di Dogecoin di oltre il 36000% in diversi anni, per poi lasciarlo crollare. Complessivamente, Musk è stato citato in giudizio per 258 miliardi di dollari di danni. Gli avvocati di Musk hanno definito la causa “una fantasiosa opera di finzione”.
Nonostante le controversie, Elon Musk è recentemente tornato ad essere l’uomo più ricco del mondo, superando Bernard Arnault. Questa vicenda mette in luce le complesse dinamiche del mercato delle criptovalute e il potenziale impatto che figure influenti come Elon possono avere su di esso.