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Caltech: la trasmissione di energia wireless dallo spazio funziona

Verso la fine del 2022 un gruppo di scienziati in forza al California Institute of Technology (Caltech) ha presentato un progetto frutto di due anni di studi e risorse definito a dir poco rivoluzionario, l’obbiettivo è raccogliere la luce del Sole lì dove brilla più forte: nello spazio.

Il nome in codice del progetto è Space-based Solar Power Project (SSPP) ed è diretto da un team di tutto rispetto: Harry Atwater, ricercatore SSPP e presidente della leadership di Otis Booth della divisione di ingegneria e scienze applicate del Caltech, Ali Hajimiri, Bren Professor of Electrical Engineering e co-direttore di SSPP e Sergio Pellegrino, Joyce e Kent Kresa Professore di ingegneria aerospaziale e civile, co-direttore di SSPP e ricercatore senior presso il Jet Propulsion Laboratory (JPL).

 

I moduli lanciati nello spazio

Lo Space-based Solar Power Project è un modulo composto da 3 unità per un peso totale di 50Kg, è stato portato in orbita nello spazio da un modulo SpaceX e il nome in codice delle tre componenti è: DOLCE, ALBA e MAPLE.

ALBA: è un modulo composto da ben 32 diversi tipi di celle fotovoltaiche ultraleggere e ad elevata efficienza, create appositamente per testare quale tipologia risulta più efficace nell’ambiente spaziale. A capo della squadra che l’ha sviluppata, troviamo Atwater.

DOLCE (Deployable on-Orbit ultraLight Composite Experiment): è una struttura che misura 6 piedi per 6 piedi (~ 183×183 cm) esso costituisce lo schema architettonico con anche i mezzi di dispiegamento delle componenti, su scala chilometrica costituisce la prima centrale elettrica spaziale; a progettarla e costruirla, è stato il team di Pellegrino.

MAPLE (Microwave Array for Power-transfer Low-orbit Experiment): il terzo modulo consta di una serie di trasmettitori di potenza a microonde, leggeri e flessibili, con un preciso controllo della temporizzazione. La potenza del wireless è concentrata – in modo selettivo – su due diversi ricevitori, al fine di dimostrarne la fattibilità della trasmissione spazio-Terra. Il team di ricerca che l’ha studiata e realizzata fa capo ad Hajimiri.

MAPLE (Microwave Array for Power-transfer Low-orbit Experiment): il terzo modulo è composto da una serie di trasmettitori di potenza a microonde, leggeri e flessibili, con un controllo iper preciso della temporizzazione. La potenza del raggio è concentrata – in modo selettivo – su due ricevitori, al fine di dimostrarne la fattibilità della trasmissione spazio-Terra. Il team di ricerca che l’ha studiata e realizzata fa capo ad Hajimiri.

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Pubblicato da
Eduardo Bleve