Un trattato globale sulla plastica sta prendendo forma, con una “bozza zero” che sarà redatta in meno di sei mesi e discussa da centinaia di paesi a Nairobi, a novembre. Questo è il risultato del Comitato intergovernativo di negoziazione, organizzato dal Programma ambientale delle Nazioni Unite (Unep), che si è concluso recentemente a Parigi. L’obiettivo è definire un accordo mondiale, multilaterale e giuridicamente vincolante entro il 2024 per porre fine all’inquinamento da plastica.
Il dibattito si è concentrato sulla salute e i diritti umani, con l’approccio all’inquinamento che deve essere circolare, considerando l’intero ciclo di vita dei prodotti, dalla produzione al consumo. È stata riconosciuta la necessità di definire ed eliminare i prodotti in plastica evitabili, di ridurre e vietare sostanze chimiche e polimeri preoccupanti per la salute, e di identificare criteri per definire la circolarità.
Nonostante i progressi, ci sono state tensioni e disaccordi. Una coalizione di paesi, tra cui l’Arabia Saudita e un gruppo di economie emergenti, ha espresso forti perplessità
su un articolo del regolamento interno che disciplina la modalità di votazione. Questi paesi vogliono riservarsi il diritto di veto, potendo bloccare qualsiasi parte del trattato.Il presidente francese Emmanuel Macron ha esortato a “produrre un testo che metta tutti d’accordo entro la fine del 2024, un anno prima della Conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani di Nizza”. Tuttavia, i negoziati sono stati rallentati da disaccordi, richiedendo ai delegati di lavorare fino a notte fonda per tracciare le linee cruciali della bozza zero.
Nonostante tali sfide, l’importanza e il potenziale del trattato sono palesi. Noi tutti speriamo che l’inquinamento venga meno- Potrebbe diventare il primo accordo a regolamentare seriamente l’impatto della plastica sui diritti umani, sulla salute e sull’ambiente a livello globale.