I sistemi binari hanno lasciato che gli scienziati scoprissero numerose onde gravitazionali da essi provenienti. A generarle sono appunto situazioni come la collisione che avviene tra due buchi neri. Proprio gli studiosi sono certi che adesso sarà possibile poter rilevare tutti i segnali che nascono da una classe di corpi celesti singoli particolari.
Si tratta di nubi di materiale che contornano le stelle massive, le quale sono quelle in procinto di diventare buchi neri. Nel bel mezzo del processo la stella andrebbe a rilasciare i suoi strati esterni, con l’energia prodotta che scuoterebbe il materiale rendendo il sistema intero un insieme di detriti energetici turbolenti. Questo viene detto bozzolo.
Quanto segue è ciò che afferma l’autore della ricerca Ore Gottlieb, in forza alla Northwestern University:
“Ad oggi, LIGO ha rilevato onde gravitazionali solamente da sistemi binari, ma un giorno riuscirà ad individuare la prima fonte non-binaria di onde gravitazionali”.
Queste sono le parole con cui ha concluso Gottlieb, il quale presenta l’importanza di osservare i bozzoli al fine di poter elaborare ancora meglio le fonti per le onde gravitazionali:
“Il nostro studio è una chiamata all’azione per la comunità ad osservare i bozzoli come fonte di onde gravitazionali. Sappiamo anche che i bozzoli emettono radiazione elettromagnetica, quindi potrebbero essere eventi multi-messaggeri. Studiandoli, potremmo capire meglio cosa accade nella parte interna delle stelle, le proprietà dei getti e il loro ruolo nelle esplosioni stellari.”
Gli astronomi dunque hanno compiuto una scoperta davvero notevole, la quale potrà portarli ad utilizzare tale simulazione in rapporto agli esperimenti diretti.