Il mondo degli oggetti intelligenti è in costante espansione, con Amazon che si posiziona come uno dei principali attori in questo settore. Tuttavia, la crescente presenza di dispositivi smart nelle nostre case solleva preoccupazioni sulla privacy e sulla sicurezza dei dati. Secondo un servizio del Washington Post, “nessun’altra azienda Big Tech arriva più a fondo nella vita domestica” di Amazon. Cosa si vuole intendere?
Domotica a casa: perché è pericolosa?
Due terzi degli americani che acquistano su Amazon possiedono almeno uno dei suoi gadget intelligenti, secondo un rapporto di Consumer Intelligence Research Partners. Amazon produce o ha acquisito più di due dozzine di tipi di dispositivi e servizi domestici, dal garage al bagno. Tutti questi dispositivi generano dati, motivo per cui “Amazon raccoglie più dati di quasi tutte le altre società”.
Amazon sostiene che queste informazioni personali aiutino ad alimentare un'”intelligenza ambientale” per rendere la casa più intelligente. Tuttavia, la questione è fino a che punto questa intelligenza può diventare un incubo della sorveglianza. Ad esempio, l’altoparlante più venduto di Amazon, Alexa, raccoglie registrazioni audio tramite un microfono sempre attivo, mantiene gli ID vocali per differenziare gli utenti, rileva tosse, abbai, russamento e altri suoni, registra il consumo di musica e notizie, registra l’attività e la temperatura del dispositivo smart home, rileva la presenza di persone tramite ultrasuoni. In sostanza, “Alexa può sentire più di quanto si possa immaginare”.
Nonostante Amazon affermi di non “vendere” i nostri dati, non ci sono molte leggi statunitensi per limitare il modo in cui utilizza le informazioni. I dati che oggi sembrano inutili potrebbero avere un aspetto diverso domani dopo essere stati rianalizzati, rubati o consegnati a un governo. Questa situazione solleva interrogativi sulla sicurezza dei dati e sulla privacy degli utenti in un’era sempre più dominata dalla tecnologia.