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Il record mondiale di trasmissione dati, vinto con risultati incredibili

Il record mondiale per la più alta velocità di trasmissione di dati mai raggiunto era stato vinto nell’Agosto del 2020, con 178 terabit al secondo.
Velocità che può essere paragonata come scaricare l’intero catalogo di una piattaforma Streaming (esempio Netflix), in meno di un secondo.
Si tratta infatti di un successo tecnologico senza pari, che sembrava non potesse più essere superato, almeno fino ad oggi.

Infatti si deve ad un team di ricercatori della DTU, ovvero del Technical University of Denmark e della Chalmers University of Technology di Göteborg, in Svezia, il superamento di questa sfida e la conseguente definizione di un nuovo record mondiale.
Questi studenti, avvalendosi di un unico chip ottico e un singolo laser, sono riusciti a raggiungere una velocità di trasmissione pari a 1,8 Petabit al secondo.
Stiamo parlando del doppio del traffico globale di Internet, un Petabit equivale infatti ad un milione di Gigabit.

Il record mondiale, cosa ha permesso di vincerlo

Questo obiettivo è stato raggiunto utilizzando un chip ottico di cui abbiamo già parlato.
Il chip, attraverso la luce di un laser ad infrarossi, riesce a generare un pettine di frequenza, ovvero una sequenza di fasci di luce uno distante dall’altro che ricordano appunto i denti di un pettine e che tutti insieme, creano un ampio spettro arcobaleno fatto di colori e frequenze.

Ogni frequenza, ogni colore, rappresentano i dati che poi vengono trasmessi.
Un record che batte con una differenza del 10% quello precedente del 2020, la dimostrazione di come in soli tre anni la tecnologia abbia fatto già dieci passi avanti.
Infatti, per raggiungere un tale risultato, solo qualche anno prima saprebbero stati necessari almeno 1000 laser.
Il che può solo lasciarci immaginare cosa sarà in grado di fare in un futuro non troppo prossimo.

Un colpo di fortuna

Tuttavia, ciò che stupisce più di ogni altra cosa, è il fatto che, tale record, non è stato superato intenzionalmente, ma frutto di un caso, una fortunata coincidenza, una cosa che non è affatto molto rara nell’ambito delle scienze e delle tecnologie.
Ma i risultati raggiunti fanno sperare che essa può essere applicata anche in ambiti molto più estesi rispetto al  semplice laboratorio.
Essa infatti potrebbe essere utilizzata per sostituire centinaia di laser attualmente in uso, causa di consumo di grandi quantità di energia e produzione di calore.
Con questa soluzione permetterà di garantire un’impronta climatica nettamente inferiore rispetto a quella attuale.

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Pubblicato da
Ilenia Violante