Il 2023 potrebbe segnare un cambiamento significativo nel settore automobilistico italiano, con l’introduzione di nuovi incentivi per le auto non elettriche. Questa mossa, guidata dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, mira a rinnovare il parco auto italiano, uno dei più datati d’Europa.
Per la precisione, si stima che ci siano ancora 360 milioni di euro di fondi inutilizzati dalle precedenti fasi di bonus, destinati inizialmente alle auto elettriche e ibride plug-in. Tuttavia, la domanda per queste auto è stata inferiore alle aspettative, lasciando una grande quantità di fondi inutilizzati. Di fronte a questa situazione, il Ministro Urso ha proposto di rendere questi fondi disponibili anche per le auto con motori termici tradizionali, con l’obiettivo di incentivare l’acquisto di veicoli Euro 6.
La proposta del Ministro Urso riflette la realtà del mercato automobilistico italiano. Nonostante gli incentivi generosi, la domanda di auto elettriche e ibride plug-in è rimasta limitata. Al contrario, i fondi stanziati per le auto a benzina e diesel sono stati esauriti in poche settimane
, evidenziando le preferenze degli italiani. La legge che ha introdotto l’Ecobonus consente di rimodulare i fondi a seconda dell’andamento del mercato, rendendo possibile il cambiamento proposto dal Ministro Urso. L’obiettivo è di ridurre l’inquinamento sostituendo le vecchie auto con modelli Euro 6 più puliti. Nonostante i tempi tecnici per la rimodulazione degli incentivi possano non essere brevi, il Ministro spera di presentare il nuovo schema per i bonus auto 2023 a settembre.Insomma, l’introduzione di nuovi incentivi per le auto non elettriche potrebbe rappresentare un passo importante verso il rinnovamento del parco auto italiano. Tuttavia, sarà fondamentale monitorare attentamente l’efficacia di questi incentivi e adattarli alle esigenze del mercato.