Yann LeCun, uno dei pionieri dell’intelligenza artificiale (IA) e fondatore di Meta, ha presentato a Parigi I-Jepa, la nuova IA dell’azienda. LeCun ha rassicurato il pubblico che non c’è da temerla, sostenendo che non distruggerà l’umanità, ma piuttosto imparerà autonomamente e proverà emozioni simili a quelle umane.
I-Jepa rappresenta un passo avanti significativo nella ricerca e nello sviluppo dell’IA. Questa nuova IA è progettata per apprendere in modo autonomo, senza la necessità di essere programmata specificamente per ogni compito. Questo significa che può adattarsi e rispondere a nuove situazioni in modo molto più flessibile rispetto alle forme di IA tradizionali.
Inoltre, LeCun sostiene che I-Jepa sarà in grado di provare emozioni in un modo simile agli esseri umani.
Questa è una dichiarazione audace che solleva una serie di domande etiche e filosofiche. Se un’IA può provare emozioni, cosa significa per la nostra comprensione della coscienza? E quali diritti dovrebbe avere un’IA che può provare emozioni?Nonostante tali domande, LeCun rimane ottimista sul futuro dell’IA. Sostiene che questa ha il potenziale per migliorare la nostra vita in molti modi, dalla medicina alla scienza, all’istruzione. Tuttavia, riconosce anche che ci sono sfide da affrontare, in particolare in termini di privacy e sicurezza. Insomma, l’annuncio di I-Jepa segna un momento importante nella storia dell’IA. Mentre ci avviciniamo a un futuro in cui l’IA potrebbe diventare sempre più simile agli esseri umani, è fondamentale che continuiamo a riflettere sulle implicazioni etiche e sociali di questa tecnologia.