Ogni smartphone in commercio emette, con intensità più o meno elevata, radiazioni elettromagnetiche che possono causare problematiche di vario genere negli utenti di tutto il mondo. La stessa OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) le ha inserite come possibili cangerogene, per questo motivo, indipendentemente dal modello di cui siete in possesso, è bene limitare al massimo l’esposizione quotidiana con piccoli accorgimenti.
Il quantitativo di radiazioni emesse dallo smartphone, viene calcolato con il SAR, acronimo di Specific Absorption Rate, indica sostanzialmente il tasso di assorbimento specifico, ovvero quanti watt di radiazioni vengono assorbiti per unità di chilogrammo dal nostro corpo. Per tutelare la salute dei cittadini, l’UE ha imposto un limite massimo di 2W/kg, nel caso in cui lo smartphone dovesse superare tale cifra, la sua commercializzazione in Europa è vietata.
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SAR e radiazioni elettromagnetiche: quali sono gli smartphone da evitare
Lo smartphone che emette il maggior quantitativo di radiazioni elettromagnetiche, dopo 10 anni di studio, risulta essere lo Xiaomi A1, in grado di raggiungere 1,75 W/kg. Al secondo posto della speciale classifica troviamo comunque lo OnePlus 5T, fermo a 1,68 W/kg, a concludere con lo Xiaomi Mi Max 3 ed il suo 1,58 W/kg.
Come avete potuto voi stessi notare, sono tutti modelli in commercio da qualche anno, snocciolando la lista, troviamo infatti OnePlus 6T, HTC U12 Life, Xiaomi Mi Mix 3, Google Pixel 3 Xl, OnePlus 5 e iPhone 7, un forte segnale dell’ottima strada intrapresa dai produttori, i quali al giorno d’oggi presterebbero maggiore attenzione all’emissione delle radiazioni elettromagnetiche, cercando di limitarle al massimo.