IBM ha recentemente annunciato un’importante novità per quanto riguarda i computer quantistici, ha infatti dimostrato per la prima volta come sia possibile effettuare sui computer quantistici odierni, non dotati di correzione degli errori, una simulazione di un sistema fisico con risultati corretti, spingendosi ad un ordine addirittura inaccessibile ai supercomputer standard.
Si tratta di una pietra miliare per l’azienda, dal momento che ha aperto le porte all’uso per la generazione di info utili anche nel mondo dei computer quantistici.
La ricerca condotta è stata pubblicata su Nature e racconta di come i ricercatori di IBM e dell’Università di Berkley, sfruttando un CQ con processore Eagle a 127 qubit, siano riusciti a ottenere risultati identici a quelli forniti dai supercomputer classici, spingendosi poi oltre le capacità di questi ultimi.
Nel dettaglio i ricercatori sono soddisfatti perchè lo studio dimostra come i computer quantistici offrano risultati pressoché identici a quelli dei computer tradizionali, dunque privi di errori ma ovviamente ottenuti in lassi di tempo decisamente inferiori.
I ricercatori hanno infatti attestato all’interno dello studio: “L’osservazione che un processore quantistico rumoroso, anche prima dell’avvento dei computer quantistici resistenti agli errori, produce valori attesi affidabili a una scala oltre i 100 qubit e con profondità dei circuiti non triviali porta alla conclusione che ci sia effettivamente del merito nella ricerca verso l’ottenimento di un vantaggio computazionale pratico da circuiti quantistici limitati dal rumore”
Stando alle dichiarazioni di IBM, si tratta di uno step fondamentale all’interno del quali i computer quantistici e standard si miglioreranno a vicenda, in quanto i primi effettueranno circuiti complessi grazie anche al migliore mantenimento degli stati quantici, mentre i secondi verificheranno l’accuratezza dei dati ottenuti dai primi.