La truffa telefonica nota come “wangiri“, o “truffa dello squillo“, è un fenomeno che continua a preoccupare gli utenti di telefonia mobile. Questa frode si basa sul principio di effettuare una chiamata di breve durata, spesso da un numero con prefisso internazionale, nella speranza che la vittima richiami il numero, portando a costi telefonici elevati.
Wangiri: cosa fare in caso di chiamata?
La truffa della wangiri non può svuotare il credito del cellulare con uno squillo, ma può portare a costi elevati se la vittima decide di richiamare il numero. Questo perché la chiamata viene reindirizzata verso un numero a pagamento, spesso con una voce preregistrata che ha l’unico scopo di far passare il tempo. Più tempo passa, più i truffatori guadagnano.
Per difendersi da questa frode, il consiglio principale è di non richiamare un numero sconosciuto, soprattutto se la chiamata proviene dall’estero. Inoltre, sia Android che iOS hanno implementato misure per combattere questo fenomeno. Ad esempio, su iPhone è possibile utilizzare un’app come Truecaller per riconoscere automaticamente i numeri spam. Su Android, l’app Telefono di Google offre un servizio antispam integrato che blocca le chiamate di spam o potenzialmente pericolose. Inoltre, gli smartphone della gamma Pixel di Google offrono un ulteriore livello di protezione con il Filtro chiamate di Google, che permette al telefono di rispondere fisicamente al posto nostro. Questa funzione può essere attivata con la pressione di un tasto e può aiutare a proteggere contro le chiamate di spam o potenzialmente pericolose.
Insomma, la truffa della Wangiri è un fenomeno che può essere facilmente evitato con l’uso del buon senso e l’adozione di alcune misure di sicurezza sul proprio smartphone. Ricordate, se ricevete una chiamata da un numero sconosciuto, soprattutto se proviene dall’estero, è meglio non rispondere e non richiamare.