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Tesla, la supersegreta “modalità Elon” è stata scovata da un hacker

Essere il CEO di Tesla ha i suoi vantaggi, come dimostra la scoperta di una modalità di guida segreta riservata a Elon Musk. Questa funzione, denominata “Modalità Elon”, è stata rivelata dall’hacker @greentheonly, che ha testato la funzione per quasi 600 miglia. Quando attivata, questa permette al veicolo di operare senza richiedere l’attenzione del conducente, bypassando le misure di sicurezza normalmente richieste dal software Full Self-D Driving (FSD) di Tesla.

Tesla, come funziona la nuova modalità?

In generale, il software di Tesla richiede che i conducenti tocchino il volante per dimostrare di essere attenti durante la guida. Inoltre, le auto sono dotate di una telecamera interna che monitora i conducenti per assicurarsi che stiano guardando la strada. Tuttavia, la “Modalità Elon” sembra non avere queste restrizioni, anche se il sistema ha attualmente ancora    qualche problema, come cambiare corsia in modo casuale e guidare lentamente in autostrada.

Nonostante ciò, l’imprenditore sembra essere l’unico ad avere accesso a questa modalità di guida senza restrizioni. Tuttavia, potrebbe non essere lontano il giorno in cui anche gli utenti comuni potranno accedere a una funzionalità simile. Musk ha infatti annunciato che gli utenti con più di 10.000 miglia su FSD Beta

potranno disattivare il controllo del volante. Inoltre, con Mercedes che ha annunciato che i modelli della Classe S e dell’Eqs Sedan del 2024 avranno il livello 3 di guida autonoma, è probabile che Tesla voglia rendere la “Modalità Elon” disponibile a tutti, una volta ottenuta l’autorizzazione.

In ogni caso, i veicoli devono, per legge, mantenere fissi i limiti imposti ai conducenti. Questo solleva una serie di questioni relative alla sicurezza e all’accessibilità della guida autonoma. Se la “Modalità Elon” diventa disponibile per tutti, come sarà regolamentata? E come si garantirà che i conducenti rimangano attenti alla guida, anche se non sono richiesti a farlo dal sistema? Queste sono solo alcune delle domande che emergono da questa scoperta.

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Pubblicato da
Melany Alteri