L’offerta di piattaforme che offrono contenuti video in abbonamento, come Netflix, Prime Video, Disney +, DAZN, Now, è in costante crescita. Tuttavia, parallelamente, si assiste anche a un aumento della pirateria e dei siti che offrono streaming in versione illegale. Tra il 2020 e il 2022, la Guardia di Finanza ha individuato e inibito numerose piattaforme digitali che consentivano la fruizione illegale di contenuti televisivi tramite il sistema IPTV, utilizzate da oltre 500 mila utenti.
Queste piattaforme di streaming illegale, dietro un pagamento mensile di 10 euro, permettevano di accedere a tutti i contenuti di alcune tra le piattaforme di streaming a pagamento più popolari, tra cui Netflix, Sky e Dazn. Ma cosa rischia chi guarda i contenuti in streaming su queste piattaforme illegali?
Ad oggi, non esiste una legge specifica che regoli la fruizione di contenuti diffusi illegalmente, rendendo difficile stabilire le conseguenze per chi guarda contenuti su una piattaforma di streaming illegale. Alcuni suggeriscono che si dovrebbe applicare lo stesso principio che regola il download di un file protetto da copyright, punito con la confisca del materiale illecito e una sanzione che varia da 154€ a 1032€
a seconda della quantità di materiale scaricato. Tuttavia, poiché non esiste una regolamentazione specifica per l’attività di fruizione di contenuti in streaming, la situazione rimane incerta.Se invece di limitarsi a guardare un contenuto per uso personale, si diffonde, si incorre nell’azione di diffusione di materiale protetto da copyright, punita come accade per le piattaforme di streaming. In questi casi, la legge distingue la diffusione illegale di opere coperte da copyright in presenza e in assenza di scopo di lucro. Nel caso in cui la diffusione sia a scopo di lucro, è prevista la reclusione da sei mesi a tre anni e una multa da 2.582 a 15.493 euro; se non c’è scopo di lucro, la sanzione varia da 51 a 2065 euro.