Noi tutti abbiamo sentito della recente tragedia consumatasi nell’Oceano Atlantico a discapito del sottomarino Titan e dell’equipaggio presente a bordo, il veicolo infatti nei giorni scorsi, dopo essersi immerso nelle acque dell’Oceano, alla profondità di circa 3500 metri ha smesso di dare comunicazioni, per poi essere rinvenuto circa 2 giorni dopo dalla marina americana completamente distrutto.
Stando alle ricostruzioni ad aver provocato la fine del sottomarino sembra essere stata un’implosione, i sospetti erano arrivati già il giorno stesso della scomparsa dal momento che i sonar della marina avevano captato un suono compatibile a quello di un’implosione, evento confermato poi dai detriti ritrovati successivamente compatibili appunto con il fenomeno.
Cos’è un’implosione ?
L’implosione è il fenomeno esattamente opposto all’esplosione, dunque si tratta del rilascio di materia ed energia verso l’interno e non verso l’esterno, tutto ciò è causato da un gioco di pressioni, nel caso del titan avevamo la pressione esterna mostruosamente elevata, che premeva sulle pareti del sottomarino, parliamo di circa 350 atmosfere, e la pressione interna che si opponeva pari invece ad una atmosfera, aiutata ovviamente dalla struttura del sottomarino che avrebbe dovuto reggere il peso della colonna d’acqua sopra di se.
A causa di un possibile cedimento strutturale, l’immensa pressione esterna ha fatto collassare in circa 30 millisecondi l’aria dentro il sottomarino, provocandone la contrazione istantanea che ha attirato a se le pareti dello scafo, fenomeno che tra l’altro, per un attimo ha fatto raggiungere all’aria in compressione la temperatura del Sole.
Probabilmente la combo di titanio e fibra di carbonio utilizzata per la costruzione del sottomarino può essere la causa del difetto strutturale che ha provocato il cedimento delle pareti.