Caricare lo smartphone durante la notte è un’abitudine comune, ma potrebbe non essere la scelta migliore per la longevità del dispositivo. L’evoluzione tecnologica ha portato a batterie che richiedono meno tempo per essere caricate completamente, rendendo superfluo lasciare il telefono collegato alla corrente per ore. Questo perché la pratica può essere dannosa per la batteria, accelerando il suo degradamento.
Smartphone: ecco cosa fare per preservarlo dalla rottura
Gli esperti suggeriscono di caricare lo smartphone quando la batteria è tra il 20% e l’80%. Le batterie agli ioni di litio, infatti, tendono a perdere nel tempo la capacità di raggiungere il 100% di carica, quindi è consigliabile staccare il caricabatterie prima di raggiungere la carica massima. Inoltre, le batterie moderne hanno una durata di circa 500 cicli di ricarica, equivalenti a circa due anni e mezzo. Dopo questo periodo, l’autonomia della batteria inizia a peggiorare e la batteria stessa fatica a caricarsi completamente.
Caricare il telefono di notte può portare a una perdita di prestazioni, poiché più il dispositivo riceve carica, più si avvicina la perdita di efficienza. È quindi consigliabile ricaricare il telefono più spesso, per periodi di 30-40 minuti, solo quando la batteria scende sotto il 20% e senza mai raggiungere il 100%. Un altro rischio del caricamento notturno è il surriscaldamento della batteria, che può causare problemi al dispositivo. Per evitare problemi, è consigliabile caricare il dispositivo durante il giorno e al momento giusto. Se si notano problemi dopo aver seguito questa pratica, è consigliabile portare il dispositivo in assistenza prima che sia troppo tardi.