Gli utenti sono letteralmente in estasi, il Canone Rai torna ad essere gratuito, una notizia che detta così farebbe piacere e renderebbe fiero ogni utente, ma che allo stesso tempo deve essere necessariamente presa con le dovute precauzioni, poiché presenta delle limitazioni molto importanti.
Il Canone rai venne istituito nel lontano 1976, con l’obiettivo di finanziare la TV pubblica, ovvero raccogliere denaro dai contribuenti per migliorare l’intrattenimento e le infrastrutture della TV di Stato. Nel corso degli anni ha subito importanti modifiche, sino al raggiungimento dello stato attuale: ha un costo di 90 euro annui, da versare direttamente tramite le bollette dell’energia elettrica (pagamento rateizzato senza interessi).
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Pochi sanno che il canone Rai è una tassa da versare solo se in possesso di un televisore all’interno della propria abitazione, ciò sta a significare che se questa condizione iniziale dovesse effettivamente venire a mancare, il consumatore ha la possibilità di richiedere la totale esenzione dal pagamento della tassa. Per ottenerla è necessario presentare formale richiesta tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate, compilando una autodichiarazione in cui appunto si dichiara ufficialmente di non aver possesso del televisore.
Gli altri utenti, invece, che possono ottenere la totale esenzione, sono gli over75, che dispongono di un reddito famigliare inferiore agli 8000 euro. Con tale dicitura si vuole indicare il reddito complessivo di tutti i membri dello Stato di Famiglia, in caso contrario non sarà possibile presentare la domanda.