Un particolare tipo di batterie sfruttabili per l’accumulo di energia sono le batterie a flusso redox, una sorta di ibrido tra le batterie convenzionali e le celle a combustibile, queste ultime hanno fatto parlare molto di se recentemente grazie alla creazione di due database per il loro sviluppo futuro (fruibili anche da AI) e alla realizzazione della più grande batteria a flusso redox al mondo, avvenuta in Cina.
A far parlare di questa tipologia di batteria ora ci pensa l’azienda italiana X-Nano che con un comunicato stampa ha annunciato la nascita di una nuova start-up, Flow-nano, il cui obiettivo principale sarà lo sviluppo e la realizzazione di elettrodi specifici per le VRFB (ndr, Vanadium Redox Flow Batteries, ovvero batterie a flusso redox di vanadio).
La soluzione
A bloccare l’adozione di questa tecnologia per largo tempo è stato un limite che la rendeva inefficiente, ricaricare le batterie costava troppa anergia a causa di elettrodi non ottimizzati.
Flow-nano, che in un comunicato ha definito le batterie a flusso redox “la soluzione ideale per sfruttare appieno il vero potenziale delle rinnovabili”, spiega che in una batteria di questo tipo, l’elettrolita liquido contiene del Vanadio e la velocità di reazione dell’elettrodo è il parametro operativo chiave per valutarne la convenienza.
Un comunicato stampa spiega come l’azienda, controllando la deposizione degli atomi di carbonio alla nanoscala sull’elettrodo commerciale, sia riuscita ad aumentare in modo importante l’efficienza elettrocatalitica aumentando di fatto le prestazioni della batteria e la sua durata di vita.
Ora l’obbiettivo fi Flow-nano è quello di sviluppare un processo di produzione sfruttando la tecnologia di deposizione di nanomateriali funzionali, mediante getti supersonici attivati da plasma, detta PE-NanoJED.