Quattro volontari hanno deciso di stare in un habitat simulato su Marte come parte di un esperimento della Nasa dalla durata di un anno. Lo scopo è testare la resilienza degli astronauti all’isolamento e ad altri fattori di stress psicologico.
La missione CHAPEA (Crew Health and Performance Exploration Analog) vedrà i partecipanti vivere e lavorare in un habitat di 158 metri quadrati presso il Johnson Space Center della Nasa a Houston, in Texas. È la prima di tre missioni simulate su Marte, ognuna delle quali mira a valutare la salute e le prestazioni dei membri dell’equipaggio quando vivono in confinamento con risorse limitate.
I partecipanti prenderanno parte a passeggiate nello spazio simulate, esperimenti scientifici e operazioni di manutenzione, mentre tenteranno anche di coltivare delle colture per il cibo. “La simulazione ci consentirà di raccogliere dati sulle prestazioni cognitive e fisiche per darci maggiori informazioni sui potenziali impatti delle missioni di lunga durata su Marte sulla salute dell’equipaggio”, spiega Grace Douglas, ricercatrice principale di CHAPEA.
Missioni nello spazio: la NASA dà il via all’esperimento su Marte che richiederà almeno quattro anni
“In definitiva, queste informazioni aiuteranno la Nasa a prendere decisioni mirate e progettare e pianificare una missione di successo su Marte”. I quattro membri della missione CHAPEA sono la ricercatrice Kelly Haston, l’ingegnere Ross Brockwell, il medico di medicina d’urgenza Nathan Jones e la microbiologia Anca Selariu. Ognuno è stato scelto dopo che la Nasa ha presentato un appello per candidati “sani e motivati” nel 2021.
I passeggeri di CHAPEA vivranno e lavoreranno nella versione in 3D di 158 metri quadrati dell’habitat. Ci sono stati diversi progetti di ricerca precedenti che hanno coinvolto simulazioni di Marte, con le missioni Mars-500 tra il 2007 e il 2011 che hanno visto i volontari trascorrere mesi rinchiusi all’interno di una struttura a Mosco, in Russia. Anche il programma HI-SEAS alle Hawaii ha visto i partecipanti trascorrere del tempo vivendo in isolamento, anche se è durata solo quattro giorni dopo che uno dei membri dell’equipaggio ha subito una scossa elettrica.
La NASA prevede di riportare gli esseri umani sulla Luna entro i prossimi tre anni, per poi utilizzarla come base per andare su Marte. Anche la società spaziale privata SpaceX prevede di inviare persone su Marte. Il viaggio di 480 milioni di chilometri su Marte dovrebbe richiedere circa sette mesi. Ciò significa che qualsiasi missione di ritorno richiederebbe probabilmente quasi quattro anni per essere completata.