I clienti di Rabona Mobile hanno subito un altro colpo nel 2023, non potendo più telefonare. Il primo è avvenuto a marzo, quando non è stato possibile inviare messaggi; il secondo è avvenuto a metà aprile, quando la connessione a Internet ha “smesso di funzionare”; l’ultimo è avvenuto queste settimane ed i clienti non possono più telefonare. E se Rabona Mobile era rimasta in silenzio mentre cercava di tenere a galla una nave che stava affondando, il silenzio è cessato ora che le chiamate sono state disabilitate, poiché la nave non riceve più chiamate in entrata.
Come diretta conseguenza di ciò, Rabona Mobile ha pubblicato una lettera aperta sul proprio sito web. Il messaggio è rivolto non solo ai clienti che sono stati colpiti negativamente dalle circostanze attuali, ma anche alle organizzazioni di difesa dei clienti. Rabona incolpa sia Vodafone, che attraverso Plintron rende accessibile la sua infrastruttura di rete ai clienti di Rabona (e non solo), sia l’Agcom che, secondo la versione dei fatti di Rabona, non ha richiamato Vodafone e l’aggregatore Plintron ai loro obblighi.
Rabona Mobile, guai in vista
L’azienda sostiene di aver suggerito con forza a Vodafone, nell’ambito di un contratto, di migliorare la situazione tecnica dei propri clienti, ottenendo come risultato 18 milioni di euro. Rabona avrebbe informato l’Agcom nel tentativo di far valere i propri diritti; tuttavia, Vodafone avrebbe risposto minacciando di interrompere la connessione in risposta alle azioni di Rabona. Secondo l’operatore virtuale, il “braccio operativo” di Vodafone, Plintron, avrebbe rapidamente realizzato gli avvertimenti iniziali dell’azienda, provocando i primi disservizi ai consumatori, il tutto mentre Agcom rimaneva muta (e collaborava con Rabona). Plintron era la filiale di Vodafone che fungeva da “braccio operativo”.
Rabona Mobile ha offerto un punto di vista sulla questione, ed è probabile che Agcom o Vodafone facciano un commento in merito nelle prossime ore, a sostegno della posizione di Rabona Mobile.