La pirateria informatica, come risaputo, rappresenta quell’insieme di attività illegali, messe in atto al fine di superare le limitazioni derivate dal blocco del copyright o dai diritti d’autore, così da poter accedere a determinate piattaforme, come per esempio Netflix, DAZN e altre ancora. Senza dover sottostare ai vari piani di abbonamento offerti.
Si tratta ovviamente di un’azione illegale, in quanto, si usufruisce di un determinato servizio senza pagarlo effettivamente.
La pirateria del 2022
Secondo alcune ricerche fatte nel 2022, il fenomeno della pirateria continua ad essere in costante crescita. Il settore più oggetto di tali attività illecite è sicuramente quello relativo alle serie tv e ai film, in quanto presentano un pubblico molto vasto. Tuttavia, secondo alcune stime, anche il mondo del calcio sta affrontando un aumento di attività di pirateria, che rispetto al 2021 sembrano essere cresciute del 9%. In termini numerici, si tratta di ben 30 milioni di atti di pirateria in più, rispetto all’anno precedente.
La ricerca è stata condotta su un campione di persone dai 15 anni in su. In quanto, ad oggi, si presume che già a questa età si abbiano delle competenze informatiche più o meno sviluppate. La statistica ha rilevato non solo un aumento delle attività di pirateria, rispetto agli anni precedenti, di cui abbiamo già parlato, ma che circa l’81% delle persone coinvolte in tali atti è assolutamente consapevole di ciò che sta facendo, tuttavia è abbastanza fiduciosa del fatto che non verrà mai scoperta. La ricerca in questione è stata fatta dalla FAPAV, ovvero la Federazione per la tutela delle Industrie dei contenuti audiovisivi e multimediali. Si tratta di un’associazione che, senza scopo di lucro, si propone di tutelare la proprietà intellettuale, i diritti d’autore e tutto ciò che sono ad essi connessi.
I risultati di questo studio hanno determinato che le attività di pirateria sono svolte soprattutto da adulti dai 35 anni in su con un livello di istruzione a volte anche abbastanza elevato, si parla infatti anche di persone laureate e che sono occupate.
Sembra che solamente quest’anno il mondo sportivo abbia perso più di 800 mila euro al giorno per questi atti illeciti.
La reazione di Stefano Azzi
A tal proposito, si è espresso l’amministratore delegato della piattaforma DAZN, ovvero Stefano Azzi. Egli ha sostenuto che le perdite finanziarie in ambito sportivo nell’ultimo periodo sono state davvero consistenti e che purtroppo non si può fare affidamento sul buon senso delle persone, per questa ragione è necessario un opportuno controllo da parte del Governo. Di contro, coloro che si macchiano di atti di pirateria, richiedono invece un abbassamento dei costi degli abbonamenti. E voi cosa ne pensate?