Le aziende tech, tengono, ad oggi, il potere assoluto del mercato digitale. Parliamo dei giganti della tecnologia, tra cui conoscerete sicuramente: le società statunitensi Apple, Alphabet (ovvero Google), Meta, Amazon e Microsoft. La società cinese ByteDance, a cui si deve TikTok, ed infine la società coreana della Samsung.
Tali aziende, ogni anno, possono godere di un fatturato di miliardi di dollari, non sempre però raggiunto all’interno di un mercato pulito e concorrenziale.
Al contrario, queste società tendono a destreggiare tra loro il predominio dei mercati tecnologici, rendendoli irraggiungibili ad altre realtà.
A tal proposito, il commissario del DMA, Thierry Breton, ha confermato che l’8 Settembre del 2023 si provvederà a riorganizzare il mercato digitale.
Il DMA e le nuove norme per le aziende tech
Il DMA, è il Digital Markets ovvero il regolamento Europeo ideato per i mercati tecnologici.
Le nuove leggi imposte dal DMA, mirano alla realizzazione di un mercato digitale equilibrato, aperto ed uguale per tutti.
Infatti questi giganti del tech non potranno più “rinchiudere” l’utente esclusivamente all’interno dei loro sistemi. Ma esse saranno obbligate a favorire l’interscambio e le interazioni delle loro app con altre piattaforme.
Questo perché proprio come accade con le normali regole di mercato, non sono ammesse attività anticoncorrenziali. E deve essere data a tutti, alle imprese innovative, alle nuove aziende e ai consumatori. Questi ultimi infatti, avranno in questo modo più opportunità e scelta tra fornitori. E scegliere tra una quantità maggiore di prezzi e servizi offerti.
Per garantire il rispetto delle attuali norme, il DMA metterà in atto opportune indagini e un sistema di vigilanza, applicato con l’ unico scopo di individuare e punire eventuali fulrillegge.
Le aziende a partire dal 6 Settembre, avranno circa 6 mesi di tempo per iniziare a conformare i loro comportamenti a quelli imposti dal DMA, infatti, avrà la possibilità di applicare delle sanzioni alle aziende che metteranno in anno comportamenti sleali e anticoncorrenziali. Tali sanzioni possono ammontare al circa il 10% del ricavato mondiale dell’azienda, e persino fino al 20% in caso di recidiva.
L’Unione Europea in questo modo, sta cercando di riorganizzare il mercato digitale. Facendo in modo che esso diventi più equo per tutti, aperto ai consumatori, alle start-up e a nuove idee rivoluzionarie ed innovative.