Gli asteroidi rappresentano una minaccia potenziale per la vita sulla Terra, anche se la probabilità che un corpo celeste di dimensioni significative colpisca il nostro pianeta è molto bassa. Tuttavia, nel caso improbabile di un tale evento, gli effetti sarebbero catastrofici.
Secondo uno studio pubblicato sul Geophysical Research Letters da un gruppo di scienziati dell’Università di Southampton, la maggior parte delle morti causate da un impatto di asteroide sarebbe dovuta a vento, pressione e onde d’urto, che rappresenterebbero il 60% dei decessi. Questo perché un asteroide di grandi dimensioni non avrebbe bisogno di raggiungere la superficie terrestre per causare distruzione. Ben prima di colpire la Terra, si disintegrerebbe in atmosfera, generando un’onda d’urto in grado di radere al suolo intere città e di causare danni irreparabili ai nostri organi interni a causa della pressione.
Gli tsunami e le polveri contribuirebbero solo in parte alle morti. Gli tsunami si genererebbero solo se l’asteroide cadesse in acqua, e comunque in un numero ridotto di casi. Per generare onde anomale simili a quelle rappresentate nei film apocalittici, sarebbe necessario smuovere l’intera colonna d’acqua fino agli abissi oceanici, come avviene quando un terremoto scuote i fondali marini. Inoltre, a mano a mano che le dimensioni dell’asteroide aumentano, le possibilità di morire per cause diverse, come detriti o tsunami, aumentano. Tuttavia, vento e onda d’urto termico rimangono sempre le principali minacce alla vita.
Insomma, sebbene la probabilità di un impatto di asteroide sia molto bassa, le conseguenze di un tale evento sarebbero devastanti. È quindi fondamentale continuare a monitorare lo spazio e a sviluppare strategie per prevenire o mitigare gli effetti di un potenziale impatto di asteroide.