Ultimamente se ne sentono di tutti i colori, soprattutto quando si tratta dell’utilizzo degli smartphone. Se da un lato è auspicabile che tutti imparino ad utilizzarli a dovere, bisogna stare anche molto attenti quando si crede di aver acquisito una certa familiarità e sicurezza con questo tipo di dispositivi elettronici. WhatsApp è una delle applicazioni più famose e che ormai tutti sanno usare, o meglio che devono saper usare. Per inviare dei messaggi istantanei si tratta della migliore soluzione e questo non è più un mistero.
Allo stesso tempo bisogna prestare un’attenzione che definire minuziosa sarebbe dir poco, siccome il pericolo è sempre dietro l’angolo. Proprio tramite WhatsApp si diffondono ogni giorno truffe di qualsiasi genere, in grado di mettere in difficoltà anche gli utenti più esperti. A tal proposito, sono giorni che si parla di una situazione ai limiti del credibile, con una persona che mediante una semplice emoticon sarebbe stata truffata.
WhatsApp, in via le emoji del pollice in su e si ritrova con un contratto firmato
Già il titolo dovrebbe spiegare bene la vicenda: quanto accaduto ad un agricoltore canadese avrebbe dell’incredibile. Il grossista Kent Mickleborough nel 2021 contattò più agricoltori della sua zona per alcuni investimenti da fare sui loro terreni. Subentrò a questo punto il povero agricoltore Chris Achter, che inizialmente decise di accettare. Il grossista gli avrebbe poi inviato il contratto da firmare. Prima che arrivasse il contratto, che non sarebbe mai arrivato, l’agricoltore avrebbe risposto con l’emoticon del pollice in su.
Proprio per questo motivo è nata una disputa, con il grossista che ha portato l’agricoltore in tribunale: quest’ultimo avrebbe inoltre dato torto al povero bracciante, costretto a pagare una sanzione di 82.000 dollari.