Il mining di criptovalute ha avuto un impatto significativo sul mercato delle schede video negli ultimi anni. Tuttavia, con il passaggio di Ethereum al modello Proof of Stake, l’interesse nel mining tramite GPU è diminuito, costringendo i miner a cercare nuove opportunità. Una di queste aziende è Hive Blockchain, che ha intrapreso una trasformazione radicale passando dal mining all’intelligenza artificiale.
Miner: di cosa si tratta e come funziona?
Hive si occuperà di eseguire carichi di lavoro di intelligenza artificiale per i propri clienti, pur mantenendo una parte delle sue GPU dedicate al mining di alt-coin e all’esecuzione di altri servizi. Secondo un report di CoinDesk, i dirigenti di Hive sostengono che il loro servizio sia preferibile a quello offerto da aziende come OpenAI, Microsoft, Google o Amazon. Hive offre fino a 38.000 GPU per il machine learning e altri carichi di lavoro di intelligenza artificiale, protegge i dati e impedisce che vengano utilizzati per addestrare modelli di apprendimento automatico pubblici.
Tuttavia, questa transizione non è priva di sfide. Molte delle schede video che erano ideali per il mining di Ethereum non sono altrettanto performanti con i carichi di lavoro di intelligenza artificiale, il che richiede la sostituzione con modelli più potenti. Questa operazione può essere costosa. Inoltre, Hive prevede che nel primo anno guadagnerà “solo” 1 milione di dollari utilizzando 500 GPU, una cifra non così significativa se si considera il bilancio complessivo dell’azienda.
Insomma, è evidente che l’evoluzione del mining di criptovalute sta portando a nuove opportunità nel campo dell’intelligenza artificiale. Tuttavia, questa transizione comporta sfide significative, tra cui la necessità di hardware più potente e i costi associati alla sua acquisizione.