Il satellite Aeolus, progettato per lo studio dei venti terrestri, è attualmente in una traiettoria di caduta verso la Terra. L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) sta pianificando una serie di manovre senza precedenti per guidare il satellite verso il mare aperto, al fine di minimizzare i rischi di danni o ferite.
Lanciato nel 2018, Aeolus ha superato le aspettative sia in termini di durata operativa che di risultati scientifici. Il suo strumento principale, ALADIN (Atmospheric LAser Doppler Instrument), ha permesso di misurare la velocità dei venti con un dettaglio senza precedenti, migliorando sensibilmente le previsioni meteorologiche. Tuttavia, il satellite sta ora perdendo quota a un ritmo di circa 1 chilometro al giorno, accelerando la sua discesa verso il pianeta.
Nonostante Aeolus sia stato progettato negli anni ’90 e non prevedesse un rientro controllato sulla Terra, l’ESA sta cercando di guidare il suo rientro per minimizzare i rischi. Quando Aeolus raggiungerà i 280 chilometri di altezza, verranno impartiti dei comandi che nel giro di sei giorni dovrebbero inserirlo nella traiettoria desiderata. Con manovre
ad hoc, il satellite sarà fatto scendere prima a 250 chilometri e poi a 150 chilometri; a questo punto sarà impartito l’ultimo comando fondamentale che, si spera, possa far precipitare il veicolo spaziale esattamente dove non nuocerà a nessuno.Sebbene la maggior parte del satellite dovrebbe disintegrarsi durante l’ingresso nell’atmosfera terrestre, alcuni detriti potrebbero sopravvivere e rappresentare un pericolo. Questo problema non è unico di Aeolus, ma riguarda molti satelliti non progettati per un rientro sicuro che in futuro potrebbero precipitare sulla Terra. Per questo motivo, l’ESA sta cercando di stabilire un nuovo standard per la sicurezza spaziale e la sostenibilità, attraverso questo tentativo pionieristico di rientro controllato.
Il successo di tali manovre potrebbe avere un impatto significativo sul futuro della sicurezza spaziale, stabilendo un precedente per il rientro controllato di satelliti non progettati per lo scopo. Tuttavia, il risultato è incerto e il mondo attende con ansia di vedere se l’ESA riuscirà a guidare Aeolus in un rientro sicuro.