“Uno strumento in grado di aumentare la nostra immaginazione”- ha introdotto così Google alla stampa la sua IA generativa. “Abbiamo creato Bard: per esplorare la curiosità e permettere alle idee di evolvere, aiutando le persone a dare forma alla propria creatività”, ha raccontato poi Jack Krawczyk, Director of Product Management.
Tuttavia, trattandosi di una tecnologia sperimentale, Bard potrebbe in alcune occasioni dare affermazioni imprecise. Google ha pertanto invitato i propri utenti a segnalare eventuali disfunzioni ed aiutare così a rendere il software più performante.
Oltre a rispondere alle domande degli utenti (si possono anche ascoltarle e ricevere risposte multiple con tono e stile diverso) Bard può “fissare, organizzare e modificare le conversazioni”, usare “le immagini nei prompt”, cioè nelle richieste al software; “condividere le risposte”, “esportare il codice in più posti”.
La chatbot è usufruibile gratuitamente ed è raggiungibile da chiunque via broswer. Brat infatti “attinge a informazioni sul web per fornire risposte aggiornate e di alta qualità, abbiamo adottato misure per aiutare le persone a gestire le informazioni in modo responsabile”, spiegano da Mountain View.
A differenza della versione Beta, rilasciata qualche mese fa, presenta una serie di nuove funzionalità, pensate per migliorare l’esperienza degli utenti. Una delle novità più importanti introdotte da Google riguarda il sistema vocale incorporato nella chatbot. Le risposte di Bard, infatti, oltre a essere lette potranno essere anche ascoltate. Come? Basterà solamente cliccare sull’icona dell’altoparlante dopo aver inserito la domanda desiderata.
Brad darà, inoltre, la possibilità di selezionare “Risposte multiple” offrendo una maggiore scelta. Per esempio, si potrà chiedere alla chatbot di aiutarci a scrivere una scheda informativa e poi abbreviare la risposta usando il menu a discesa. Un’altra opzione interessante, che sarà disponibile presto anche in italiano, riguarda l’interazione dell’IA con le foto
, come se fosse Google Lens ma ancora più efficiente. In pratica si potrà caricare l’immagine nei prompt e Bard la analizzerà suggerendo una didascalia o dando informazioni specifiche.Al momento queste funzionalità sono solo in lingua inglese. Sarà però anche possibile selezionare il tono e lo stile delle risposte, scegliendo tra cinque opzioni diverse: semplice, corta, lunga, professionale o informale. Le risposte fornite dall’AI, inoltre, potranno essere valutate dall’utente, selezionando il “pollice in su” o “in giù” per aiutare google a migliorarlo dando dei feedback.
Le diversità di Bard più importanti rispetto al suo più valido avversario ChatGPT riguardano la possibilità di non registrarsi sul sito e la garanzia di ottenere risposte sempre più aggiornate.
Inoltre, dopo il blocco di ChatGPT, disposto lo scorso marzo dal Garante della Privacy, prima di arrivare in Europa Google, Google ha deciso di tutelarsi. Le domande che si faranno a Bard verranno infatti gestite dai computer di Mountain View, dove saranno raccolti i contenuti delle conversazioni, la posizione, i commenti e altre informazioni.
Google garantisce l’assoluto anonimato, tuttavia consiglia di non inserire informazioni personali nelle domande. Per l’utente sarà inoltre possibile ridurre la durata massima di memorizzazione delle attività sulla chatbot (che di default viene fissata a 18 mesi), di eliminarle, o anche di impedirne la raccolta. Sarà inoltre possibile disattivare completamente questa funzione ed eliminare l’attività su Bard in una sezione apposita del sito.
La nuova chatbot sembra essere molto interessante. Chissà se Brad riuscirà a superare le rigide regole del nostro Paese e a sopravvivere.