L’autista, Camille Jenatzy, possedeva un impianto di produzione che produceva carrozze elettriche, che erano allora mezzi estremamente popolari per spostarsi in città. Flotte di taxi a batteria giravano per le strade di Londra e New York nel 1890 e nei primi anni del 1900. Più di 30.000 veicoli elettrici immatricolati negli Stati Uniti in un momento in cui il cavallo e la carrozza erano ancora la forma di trasporto più comune.
Le auto elettriche vantavano molti vantaggi: odore meno sgradevole, meno vibrazione e meno rumore rispetto alle loro controparti alimentate a carburante. Tuttavia, l’assenza di infrastrutture energetiche nelle grandi città, insieme alla mancanza di autonomia, le ha viste gradualmente usurpate da veicoli inquinanti. Oggi, a distanza di anni, si è finalmente arrivati ad un punto di svolta, che interesserà le auto e più in là anche gli aerei. Nuovi materiali per batterie in fase di test che potrebbe rendere i mezzi di trasporti più veloci e potenti che mai, efficienti e a basso impatto ambientale (se non nullo). Inoltre, prima o poi si riuscirà anche a garantire oltre ad una maggiore durata ed efficienza anche un costo ridotto. Le nuove tecnologie non solo permettono grandi miglioramenti ma anche risultati in poco tempo.