La tassa nasce come un’imposta da versare nel momento in cui il consumatore è in possesso di un televisore, fruendo quindi del “servizio” offerto dalla TV di Stato, è stata introdotta verso la fine degli anni ’70 del secolo scorso, ed al momento viene pagata tramite le rate fisse mensili, con addebito diretto sulle bollette dell’energia elettrica, per un totale di 90 euro complessivi.
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Come vi abbiamo giustamente indicato nel paragrafo precedente, la tassa presume che siate in possesso di un televisore, dal momento in cui avete attivato un contratto di fornitura elettrica. Questo però non è scontato, il Governo lo deduce, ma potrebbe non esserlo, di conseguenza ci ritroviamo di fronte alla possibilità di evitare il pagamento, semplicemente presentando l’autodichiarazione all’Agenzia delle Entrate con la quale annunciamo a tutti gli effetti di non essere in possesso di un televisore (attenzione che sia vero però); le tempistiche di presentazione delle domande sono variabili, se inviata entro il 30 giugno non si pagheranno 6 mesi, viceversa per l’esenzione annuale è necessario presentare la domanda entro e non oltre il 31 gennaio dell’annualità corrente.