Auto Nuovi Obblighi e Aumento Prezzi Le auto sono il veicolo più utilizzato al mondo per gli spostamenti.  È molto raro, soprattutto per chi vive in paesi sprovvisti di mezzi pubblici, non possederne una. Tuttavia, comportano un rischio di cui forse non siete a conoscenza.

La tecnologia a bordo delle auto comporta potenziali di attacchi informatici, come riconosciuto dalla commissione europea. Per tal motivo, l’esecutivo comunitario dell’UE ha adottato un regolamento per standardizzare i sistemi antivirus nei veicoli.

Cosa comporta il nuovo obbligo auto sulla sicurezza

Tutte le automobili dovranno essere equipaggiate di soluzioni antivirus. L’obiettivo dell’UE è garantire la sicurezza informatica dei veicoli e proteggere i guidatori da potenziali hacker.

Tutti i Paesi dell’Unione europea e i produttori automobilistici dovranno quindi adeguarsi senza possibilità di deroga o modifiche. Le nuove disposizioni prevedono una revisione del codice di controllo interno dei veicoli, al fine di prevenire l’infiltrazione di malware nei sistemi informatici.

L’applicazione dei nuovi regolamenti ha subito causato un clima di incertezza nel settore. I produttori automobilistici, pur comprendendo l’importanza di una maggiore sicurezza informatica, sono consapevoli che i nuovi regolamenti richiedono anche una riconsiderazione di questioni finanziarie e logistiche interne.

I sistemi esistenti devono ora “per forza” essere modificati e richiedendo investimenti finanziari che potrebbero aumentare i prezzi di listino delle nuove auto, a discapito degli acquirenti. In alcuni casi infatti non sarà sufficiente aggiornare il software esistente, ma sarà necessario riscriverlo da zero. C’è così un rischio molto probabile che a pagarne il costo maggiore siano proprio i consumatori.

Come se non bastasse: aumento del prezzo dei carburanti

L’Unione Europea ha anche elaborato una nuova regolamentazione del consumo dei carburanti. Secondo le proiezioni della International Energy Agency, il prezzo delle quote nel nuovo mercato coinvolgerà un numero sempre maggiore di operatori, determinando di conseguenza un aumento della domanda e dunque dei prezzi delle quote in vendita.

L’aumento della domanda potrebbe portare il prezzo per tonnellata di CO2 a 200 euro, equivalente a 53 centesimi per litro di gasolio e 47 centesimi per litro di benzina. Cosa significa? Che la benzina potrebbe raggiungere 2,288 euro al litro, mentre il gasolio arriverebbe a 2,191 euro al litro. Esistono però alcuni trucchi che potrebbero aiutarci a pagare un prezzo meno elevato, basandosi sull’orario e il giorno migliore per far rifornimento.

Purtroppo però sembra che non ci sarà mai fine all’aumento dei “costi di vita” e a pagarne le conseguenze resteranno i cittadini con un normale lavoro, probabilmente non ben salariato, e i loro poveri portafogli.

 

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