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Spotify: una brutta notizia per tutti gli utenti

Ascoltatori si podcast e musica abbonati a Spotify, questa notizia è per voi. L’App di streaming sta per alzare di 1 dollaro al mese il costo dell’abbonamento premium. Cosa comporta? Il passaggio del costo mensile del servizio da 9,99 a 10,99 dollari. Sembrerà una banalità, data la minima differenza, ma in realtà è l’ennesima rappresentazione del rincaro dei servizi che sta esplodendo dall’inizio dell’anno corrente.

Perché l’abbonamento Spotify è in aumento

La notizia della crescita della tariffa di Spotify è stata data dal Wall Street Journal e dovrebbe presto esser ufficializzata. Con molta probabilità il rincaro raggiungerà anche Italia. Nei prossimi mesi, secondo gli studi condotti, “in decine di mercati” potrebbero arrivare simili rincari.

Il WSJ  ha anche evidenziato come Spotify, sia rimasto indietro rispetto ad alcuni competitor (come Apple, Amazon, YouTube) che hanno modificato i loro listini in alcuni mercati dove sono già consolidati.

Sia YouTube che Apple avevano recentemente modificato i loro abbonamenti, con aumenti per i piani individuali. Fino ad ora, invece, Spotify aveva mosso solo il prezzo dell’abbonamento in formato “famiglia” mentre con questa mossa si sposta anche su quelli “individuali”

. L’analista Daniel Ives ha affermato che l’aumento era “atteso”, ma ha anche aggiunto che questo romperà l’argine, dando il via a rincari da parte di altre piattaforme.

Non a caso, l’attenzione sulla marginalità dei servizi di streaming è un trend molto presente a Wall Street, che investe anche il settore video oltre che quello audio. L’interesse è cresciuto a dismisura dopo la stretta di Netflix sulla condivisione degli account, ideata per cercare di dare una spinta alla base di abbonati, così come i rialzi dei prezzi recenti di Disney+.

L’ennesimo rincaro che va a rendere un passatempo quotidiano, un modo per sfuggire dalla realtà ed estraniarsi dal mondo, un piccolo lusso per molti utenti. Speriamo solo che le cose prima o poi migliorino e che molti di noi non debbano rinunciare ai servizi di streaming e allo svago.

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Pubblicato da
Rossella Vitale