La filatelia italiana vanta una serie di francobolli di valore inestimabile, sia per la loro rarità che per la loro storia. Il Sicilian Error of Color, un errore di stampa del mezzo grano con l’effigie di Ferdinando II, emesso dal Regno di Sicilia nel 1859, è considerato la gemma della filatelia italiana. Questo è stato stampato erroneamente in azzurro invece che in arancione, e venduto all’asta nel 2011 per 1,86 milioni di euro.
Altri francobolli italiani di valore includono il Garibaldino mezzo tornese, noto come la Trinacria, valutato tra 150.000 e 350.000 euro, e il Tre Lire di Toscana, emesso nel 1860, che ha raggiunto un valore di 220.000 euro. Il Gronchi rosa da 205 lire del 1961, famoso per l’errore nel disegno dei confini del Perù, nonostante sia uno dei francobolli italiani più conosciuti al mondo, ha un valore di mercato di circa 1.000 euro.
Il mercato filatelico italiano è ricco di storie affascinanti, come quella del K2
, una prova di francobollo non emessa risalente al 1955, valutata tra 6.000 e 7.000 euro. O quella del Trittico di Balbo, emesso per celebrare la crociera aerea transatlantica del 1933, che può valere tra 800 e 1.000 euro.Il mercato filatelico italiano è ricco di storie affascinanti, come quella del K2, una prova di francobollo non emessa risalente al 1955, valutata tra 6.000 e 7.000 euro. O quella del Trittico di Balbo, emesso per celebrare la crociera aerea transatlantica del 1933, che può valere tra 800 e 1.000 euro.
Questi francobolli, oltre ad essere pezzi di storia, sono anche investimenti di valore. La loro rarità e la loro storia li rendono oggetti di grande interesse per i collezionisti e gli investitori.
Questi francobolli, oltre ad essere pezzi di storia, sono anche investimenti di valore. La loro rarità e la loro storia li rendono oggetti di grande interesse per i collezionisti e gli investitori.