La lotta al cambiamento climatico passa da due elementi che costituiscono lo snodo fondamentale della questione, il primo punto è convincere le persone della sua esistenza, in particolare i governi mondiali che incredibilmente ancora non sono uniti contro questo dramma, sebbene basti semplicemente rievocare i ricordi della nostra infanzia per notare le drastiche differenze con il passato, il secondo punto è combattere qualcosa che non si vede, la CO2, legata a doppio filo con le attività umane che emettono gas troppo rapidamente per consentire un adeguato smaltimento.
Sono step difficili ma non impossibile, la scienza è ovviamente la migliore alleata in tal senso e ha messo a disposizione numerosi studi per rendere meno ciechi i governi di tutto il mondo in oltre 50 anni, basti pensare ad esempio al “World Scientists’ Warning of a Climate Emergency”, firmato da oltre 11.000 scienziati e pubblicato nel novembre 2019 sulla rivista BioScience, la mole di dati in nostro possesso è a dir poco enorme e soprattutto incontestabile, il riscaldamento globale è in atto.
Giusto per rincarare la dose, recentemente lo Scientific Visualization Studio della NASA ha messo a punto tre video che mostrano i diversi gas che avvolgono il nostro Pianeta, partendo dal 2021, senza risparmiare nessuna regione del pianeta.
Le immagini mostrano con falsi colori le distribuzione dei gas e della CO2 ovviamente in aree di particolare interesse come ad esempio gli Stati Uniti, maggiori produttori di gas clima alteranti, aiutati a sud dalla Foresta Amazzonica, prezioso polmone del pianeta che va assolutamente protetto da ogni forma di disboscamento.
L’ente connesso alla NASA ha dichiarato: “Le nuove tecniche di modellazione al computer nel Global Modeling and Assimilation Office della NASA ci consentono di sezionare la nostra atmosfera e comprendere come si muovano i gas e come il Pianeta stia cercando di mantenere una sorta di equilibrio”.
Per quanto riguarda il video che mostra il nostro lato del pianeta, come prevedibile i maggiori produttori di gas serra sono le nazioni europee con anche l’Arabia Saudita, è evidente come in questo caso però, manchi un elemento tampone che cerchi di contrastare l’aumento della CO2.
Nell’ultimo video viene mostrata la facciata del pianeta dedicata invece al fronte asiatico-oceanico, con Pechino a fare da dominatore incontrastato di emissioni seguito a ruota da tutta la Cina, l’Australia invece grazie alla sua bassa densità di popolazione sembra essere innocente, ma non fatevi ingannare.
I video sono davvero scioccanti e mostrano come la CO2 stia arrivando anno dopo anno a livelli intollerabili per l’ecosistema che sta cercando di mantenere un proprio equilibrio, sebbene la con concentrazione atmosferica del gas sia leggermente al di sotto delle 420 parti per milione, valore che non si vedeva da milioni di anni, gli scienziati grazie alle operazioni di carotaggio nei ghiacci (quelli rimasti), hanno confermato che temperature così elevate non si vedevano da 125.000 anni, prima dell’ultima era glaciale.
Le conseguenze di questi cambiamenti mostrati dai dati sono evidenti: lo scioglimenti dei ghiacciai (nostra riserva idrica), l’acidificazione degli oceani con anche l’innalzamenti dei livelli, la desertificazione che prosegue inesorabile.
Come se non bastasse, le avvisaglie che qualcosa si è rotto sono arrivate a bussare anche a casa nostra in Italia: l’alluvione in Emilia Romagna come anche il violentissimo temporale che ha gettato caos su Milano sono elementi abbastanza chiari, mai prima d’ora infatti in Italia si erano visti temporali simili a tempeste tropicali, qualcosa vorrà pure significare.