L’Intelligenza Artificiale (AI) ha rivoluzionato il mondo in molti modi, ma ha anche aperto nuove opportunità per i cybercriminali. Gli attacchi di phishing, in particolare, si sono evoluti grazie all’AI, rendendo sempre più difficile per gli utenti distinguere tra comunicazioni legittime e tentativi di truffa. Tuttavia, esistono strategie efficaci per proteggersi da queste minacce.
Gli attacchi di phishing basati sull’AI utilizzano tecniche sofisticate come la generazione di testi convincenti e la clonazione di voci per ingannare le vittime. Anche i deepfake, video manipolati per far sembrare che una persona reale dica o faccia qualcosa che non ha mai detto o fatto, sono diventati uno strumento comune nelle mani dei truffatori.
Per difendersi da queste minacce, è fondamentale adottare una strategia di sicurezza a più livelli. Innanzitutto, è importante diventare un “firewall umano”, ossia essere consapevoli delle potenziali minacce e segnalare qualsiasi attività sospetta. Questo vale sia per gli individui che per le aziende, dove è essenziale formare il personale
per riconoscere e segnalare i tentativi di phishing.Inoltre, è importante utilizzare software di sicurezza avanzati, come suite di sicurezza, antivirus con un alto tasso di rilevamento, firewall e gestori di password. Questi strumenti possono aiutare a bloccare gli attacchi prima che possano causare danni.
Nel contesto aziendale, l’autenticazione multi-fattore (MFA) resistente al phishing può essere un’efficace misura di sicurezza. Questo tipo di MFA memorizza le chiavi e le credenziali di sicurezza in autenticatori hardware invece delle tradizionali password monouso e codici di autenticazione SMS, riducendo il rischio di errore umano e di attacchi di social engineering. Infine, è importante interagire in modo sicuro con l’AI. Ad esempio, non dovreste mai condividere dati personali tramite chatbot. E se notate qualcosa di sospetto, segnalatelo immediatamente alle autorità competenti. Ricordate, la prevenzione è la migliore difesa contro gli attacchi di phishing.