Le truffe telefoniche sono un fenomeno in crescita e una minaccia sempre più diffusa per la sicurezza dei consumatori. Recentemente, in Italia ne è emersa una nuova, nota come “Wangiri“, che può svuotare rapidamente il conto corrente delle vittime.
Truffa Wangiri: come proteggersi dalla frode
La truffa Wangiri si basa sulla ricezione di uno squillo da un numero con prefisso internazionale. Questa è originaria del Giappone e prevede che il truffatore effettui una chiamata addebitando costi elevati al malcapitato che risponde o richiama il numero. Tali chiamate possono costare fino a 1,50 euro al secondo o attivare servizi in abbonamento, svuotando periodicamente il conto corrente della vittima.
Per evitare di cadere in questa truffa, è importante fare attenzione alle chiamate con prefisso estero, in particolare quelle che iniziano con +373, +383 e +216. Un modo efficace per proteggersi è bloccare le chiamate provenienti dall’estero. Esistono anche numerose app che possono aiutare a identificare le truffe telefoniche.
Un altro tipo di truffa telefonica molto diffusa è quella in cui i malintenzionati si spacciano per rappresentanti di importanti aziende telefoniche, chiedendo al cliente di inviare dati bancari o documenti personali attraverso vari canali. È importante sottolineare che le aziende telefoniche italiane non sono autorizzate a chiamare i loro clienti per modifiche del contratto o aumenti di tariffa. Ogni comunicazione ufficiale viene sempre effettuata tramite messaggio di testo e mai tramite telefonata.
Ad ogni modo ricordate di verificare sempre il numero di telefono della chiamata in arrivo e non richiamare numeri sconosciuti. Mai fornire dati personali via telefono, soprattutto quelli relativi alla carta di credito. In caso di sospetta truffa, è fondamentale denunciare il fatto alle autorità competenti per contribuire a contrastare questo fenomeno.